Oggi, martedì 6 giugno alle 17, al nuovo Polo Culturale dei Missionari della Consolata in corso Ferrucci 14, sarà presentato il fondo filmico dell’Istituto Missioni Consolata, recentemente depositato all’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea, che ne cura l’archiviazione e la digitalizzazione.
Ne parleranno padre Gigi Anataloni, direttore dell’Archivio Fotografico e Audiovisivo dell’Istituto Missioni Consolata, Elena Testa, responsabile CscArchivio Nazionale Cinema Impresa, Sergio Toffetti, ex direttore di Csc-Archivio Nazionale Cinema Impresa, Donata Pesenti Campagnoni, docente di Museologia del Cinema all’Università di Torino, Dario Edoardo Viganò, docente di cinema all’Università Internazionale Uninettuno; modererà Simona Borello di Mediacor.
Nel 2022 l’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea ha l’archivio filmico dell’Istituto Missionari Consolata: 1033 pellicole in 16mm, 35mm e 9,5mm girate tra gli anni ‘30 e gli anni ‘80 del ‘900. Dopo un anno di intenso lavoro, che ha coinvolto tutto il team dell’Archivio, questo patrimonio poco o nulla conosciuto sarà messo a disposizione del pubblico sul canale CinemaReligioso, che dal 6 giugno diventerà un nuovo punto di riferimento per ricercatori, studiosi e curiosi in ogni campo.
Il cinema religioso missionario è un genere poco esplorato che ha documentato lo sviluppo delle congregazioni e delle missioni sin dai primi decenni del ‘900 e di cui l’Archivio Nazionale Cinema Impresa è uno dei principali depositari in Italia.
È un cinema che andava alla scoperta di mondi lontani, a cui guardare con curiosità e rispetto.
E che oggi ci parla, al tempo stesso, delle pratiche missionarie e delle culture “altre” di cui, talvolta, riporta testimonianze visive uniche e di grande interesse storico ed etnografico.
I padri missionari documentano il mondo che li circonda con competenza tecnica, passando abilmente dall’apparecchio fotografico alla cinepresa.
Attratti in particolare da macchine robuste e di dimensioni contenute, capaci di sopportare climi estremi e di attraversare indenni savane e deserti, i padri fanno loro i formati cinematografici in pellicola ridotta, il 9.5mm prima e il 16mm poi.
Con un fine più pragmatico che artistico, i religiosi della Consolata documentano tutte le attività sia in Italia che all’estero: la preparazione dei missionari, che andava dagli studi di medicina a quelli di entomologia, la vita nelle case con l’attività didattica e formativa dei giovani, le buone pratiche ricreative all’aria aperta, le vita nelle missioni, dalla costruzione di case, scuole, ospedali e chiese, alle visite ufficiali.
Il lavoro di digitalizzazione è iniziato con il recupero delle pellicole 9.5mm, il nucleo più antico del fondo.
Tra questi sono stati trovati film istituzionali sul Seminario Maggiore di corso Ferrucci a Torino; un film sulla preparazione del conclave del 1939, che portò all’elezione di Pio XII; varie pellicole sulle case apostoliche presenti in Italia in quegli anni.
Sono presenti filmati realizzati nei Paesi dove la Consolata aveva propri missionari, come Tanzania, Etiopia e Kenya, tra cui i film realizzati negli anni ‘50 durante la rivolta dei Mau-Mau.
Un materiale capace di assorbire le contraddizioni tipiche del tempo e proprio per questo documenti di studio preziosi finalmente disponibili e consultabili.
Per info: comunicazione.cinemaimpresa@fondazionecsc.it; 331/61.83.115.
Redazione Web