“Oggi è un buon giorno per la sanità territoriale”.
Così il neo sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, cui hanno fatto eco l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi e il presidente della Regione Alberto Cirio, ha commentato l’inaugurazione dell’ampliamento della terapia intensiva e subintensiva dell’ospedale di Ivrea (diretta dal dottor Bruno Scapino), svoltasi martedì 6 giugno.
Investimento a sei zeri (oltre due milioni di euro, finanziato per un milione e 100 mila euro con i fondi del decreto legge 34 (ex Arcuri) e per il restante milione con fondi dell’Asl e con il Fondo incremento prezzi.
Nonostante un percorso che ha visto qualche problema con la ditta appaltatrice, si è giunti al ragguardevole traguardo di portare da 7 a 18 i posti letto, di cui 8 di terapia intensiva e 10 di sub intensiva (questi ultimi, all’occorrenza, facilmente convertibili in terapia intensiva): tutti dotati di sistemi di monitoraggio e ventilazione di ultima generazione, un posto letto con bagno dedicato, per i casi di isolamento; sei posti letto si trovano in un luminoso open space e altre due stanze doppie compongono l’ampliamento, per un totale di oltre 400 metri quadri.
La localizzazione vicino alle sale operatorie e alla sala di emodinamica è un valore aggiunto in termini di risposta a esigenze diagnostiche e terapeutiche dei pazienti.
“Quando è iniziata l’emergenza Covid in Piemonte – ha evidenziato il presidente Cirio – i posti di terapia intensiva erano 327: ci siamo fatti carico della situazione e abbiamo lavorato per aumentarli, con risorse regionali, con fondi del piano Arcuri e con risorse messe a disposizione dalle aziende sanitarie. Oggi la nostra rete è potenziata, con 628 posti letto in terapia intensiva, compresi quelli immediatamente attivabili in caso di necessità”.
Un appunto è stato fatto sulla necessità di sviluppare la medicina del territorio, che va costruita e potenziata perché il ricovero in ospedale non sia una prassi, ma una necessità vera.
E anche la localizzazione del futuro ospedale è stato oggetto di dichiarazione da parte di Cirio.
“Per la scelta del sito dell’ospedale tra le tre aree possibili – ha dichiarato – il termine ultimo sarà il mese di luglio. Per evitare errori compiuti, in passato sono state effettuate perizie idrogeologiche e approfondimenti su un’area precisa, su richiesta di alcuni sindaci; prodotto anche uno studio per il dimensionamento dell’offerta sanitaria sul territorio (che è pronto da gennaio, ma è stato congelato in attesa dei risultati delle elezioni di Ivrea, per dialogare con la nuova Amministrazione) e, infine, uno studio dal punto di vista viabilistico che fornirà ulteriori dati sui collegamenti. I tre punti saranno presentati la settimana prossima dall’assessore Icardi a una rappresentanza della Conferenza dei Sindaci, che sulla base dei dati forniti daranno a loro volta indicazioni, fermo restando che l’ultima parola spetta a Palazzo Lascaris. La gara per la progettazione dovrebbe a questo punto toccare alle cure del direttore generale Stefano Scarpetta, e per questa in Regione è già stanziato un fondo da 32 milioni”.
Da non scordare che a breve partiranno i lavori per l’installazione della nuova risonanza magnetica nell’attuale ospedale di Ivrea.
Sì, sembra essere davvero un buon giorno, per la sanità territoriale.
Paola Ghigo
Redazione Web