Senza nulla togliere al grande significato che assume tutto il ciclo di questa novena per celebrare – il prossimo 21 giugno e poi, il 22, ad Oropa – i 400 anni dall’apparizione della Beata Vergine Maria al giovane Giovanni Guglielmo Pietro, ci permettiamo di osservare che l’appuntamento di ieri, 14 giugno, culminato con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, abbia permesso di “toccare con mano” quanto la Madre della Chiesa ami la sua Chiesa. Quanto la Madre di Dio ami i figli di Dio e quanto la Madre dell’umanità non ne abbandoni la compagnia.
Cosa è successo, dunque, di così edificante per il popolo di Dio che è in Ivrea, in questa bella occasione di fede sincera, vissuta con partecipazione attenta ed anche (non è vietato) gioiosa?
Perché, all’osservatore è parso che ieri il Santuario di Madonna del Bosco abbia vissuto un momento di Grazia particolare e non soltanto per la memoria dei fatti di quel lontano 21 e 22 giugno 1623?
E’ accaduto che nove giovani adulti abbiano ricevuto il Sacramento della Confermazione, la Cresima, dalle mani del Vescovo, Edoardo Aldo Cerrato.
Una circostanza che – è persino superfluo rilevarlo – deriva da un pensiero sapiente del Parroco (di Ozegna e della Zona pastorale che si estende anche a San Giorgio Canavese, Cuceglio, Agliè) Don Luca Meinardi, un fatto che illustra da sé come sia la stessa Madre di Dio ad accompagnare in ogni momento la vita della Chiesa.
La sua sollecitudine è, peraltro, assolutamente testimoniata dalla Parola che, senza equivoci, illustra come Maria assicurasse la propria “compagnia”, pur discreta, priva di protagonismi, a quella prima comunità, adempiendo quella volontà che il Figlio aveva consegnato a Lei ed all’Apostolo Giovanni, nel momento supremo della remissione al Padre dello Spirito: “Figlio, ecco tua Madre”.
Anche nelle tre apparizioni, di Ozegna e poi di Oropa, il 21 e 22 giugno 1623, subito rivela la tensione per la salvezza del giovane Giovanni Guglielmo Pietro: ponendo – forse, diversamente da quanto si potrebbe immaginare, se si seguissero le categorie del Mondo – in prima istanza l’invito ad imparare a pregare.
La “medicina” più efficace per “guarire” dalla nostra umana fragilità.
Subito dopo, ma dopo, la Madonna lo guarisce dalla sua infermità, una menomazione (l’afasia, il mutismo) che gli impedisce di entrare in relazione piena con gli altri.
Ma, infine, proprio ad Oropa, nel corso del terzo momento di questa Rivelazione di quattro Secoli, fa, la Madre di Dio consegna al giovane il messaggio che è per tutti noi, uomini e donne di ogni tempo.
E, forse, anche se non è certo questo il luogo per sociologismi di sorta, soprattutto del nostro tempo: ricordare che bisogna santificare il “Giorno del Signore”.
Quel giorno che è il “Signore dei giorni”.
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Della bella celebrazione di ieri, dunque, ci piace offrire, al termine di queste righe, di una gallery ampia, anche le immagini dei cresimandi, nel momento in cui rispondono al Vescovo che li chiama per nome, uno ad uno.
Poi, vari momenti della S.Messa, un’attenzione dovuta alla bravissima Cantoria; la videocamera si ferma, poi, su qualcuno dei tanti ex voto: il Santuario di Madonna del Bosco merita certamente di essere conosciuto di più e ci ripromettiamo di dare un contributo ulteriore il prossimo 21 giugno.
Il filmato offre, integrale, l’omelia del Vescovo ed il saluto introduttivo che a lui rivolge, in esergo, con grande, pur deferente, affetto, come si fa con un padre, lo stesso Don Luca.
Buona visione e buon ascolto, dandoci l’appuntamento al 21 giugno, già pensando a come tradurre nella pratica della nostra vita quell’invito materno a “Santificare il giorno del Signore”.