Sabato 17 giugno si è concluso l’anno di evangelizzazione delle Comunità Neocatecumenali del Piemonte e per questa occasione ad ospitare l’evento è stata la parrocchia di San Bernardo di Ivrea, città in cui sono presenti 3 Comunità.
Monsignor Edoardo Cerrato ha presieduto l’Eucarestia, concelebrata da molti presbiteri.
Oltre ai catechisti delle Comunità di Ivrea erano presenti quelli di Castellamonte, Torino, Pinerolo, Cuneo, Vercelli, Casale insieme ai presbiteri e seminaristi dei Seminari Redemptoris Mater di Pinerolo e Lugano, per un totale di circa 160 presenze.
L’anno di evangelizzazione dura grossomodo dall’Avvento fino alla festività del Corpus Domini e, in questo periodo, normalmente si promuovono nuove catechesi nelle parrocchie che ne fanno richiesta; inoltre i catechisti seguono il cammino, in tutte le sue varie tappe, delle comunità che sono nate dalle catechesi pregresse.
A coordinare questo incontro di conclusione dell’anno sono stati i coniugi Paola e Oscar Pasinato che, oltre alla responsabilità dell’evangelizzazione del Cammino del Piemonte e della Svizzera Italiana, hanno anche quella della Scandinavia.
Il nostro Vescovo Edoardo ha salutato affettuosamente i convenuti dicendosi contento di incontrare “un popolo in cammino” e di gioire insieme per quanto il Signore dona di vivere.
La celebrazione Eucaristica è stata vissuta in clima di comunione fraterna, con monizioni alle letture e canti, nella ricorrenza della festività del cuore Immacolato della beata Vergine Maria.
Nel commentare le letture della giornata monsignor Edoardo ha ricordato come superbia ed ira siano i vizi capitali più emblematici (“la testa dei vizi”) e come sia importante recidere in noi questo membro del corpo, richiamando l’episodio biblico di Giuditta che taglia la testa al generale assiro Oloferne liberando il popolo di Israele dall’oppressione.
Il Vescovo è poi passato a commentare il Vangelo di San Luca che narra della perdita e del successivo ritrovamento, dopo 3 giorni, di Gesù tra i dottori del tempio.
Maria è prototipo del Cammino, introdotta in un cammino di fede fin dal suo concepimento che con i continui sì alla volontà di Dio, da Nazareth fino al Calvario, si è lasciata totalmente plasmare da Dio, donando totalmente la sua disponibilità alla volontà del Signore.
E nel contempo conservava le cose che non riusciva a comprendere nel suo cuore, perché per comprendere i segni di Dio nella storia bisogna saper camminare.
Maria fu la prima discepola del Signore, dicono i Padri della Chiesa.
Per poter giungere a Dio un cammino non è prescindibile: bisogna saper tagliare la testa della superbia affinché l’umiliazione ti ponga nel giusto rapporto con Dio che ti ama e che desidera da te un cuore davvero contrito e umiliato.
Allora si capisce anche l’angoscia di Maria durante la festa di Pasqua a Gerusalemme, dove tutti gli anni il popolo di Dio si ritrovava per celebrare i riti, nel vivere la condanna a morte di Gesù, la flagellazione ed infine la crocifissione.
Il cuore di Maria esprime la profondità del suo essere, come l’amore infinito manifestato da Cristo che è morto per me e per te sulla croce, per la mia e la tua giustificazione.
Maria immacolata, donna del Cammino ardente, che ha concepito Cristo prima con il cuore che con il fisico (dice S. Agostino).
Con un cuore simile a quello di Cristo e a quello di Maria il Vescovo ci ha augurato di saper continuare il nostro Cammino.
Non casuale la festività del cuore immacolato della beata Vergine con il Cammino: è stata infatti la Madonna, apparsa negli anni ‘60 del secolo scorso al fondatore Kiko Arguello, a chiedere di formare Comunità cristiane nello stile della famiglia di Nazareth, dove umiltà semplicità e lode fossero al centro della vita e l’altro fosse Cristo.
L’evento si è poi concluso con le foto di rito ed un aperitivo, gradito quanto mai poiché la giornata era calda.
È sempre una grazia poter vivere momenti di intensa preghiera in comunione uniti al Vescovo, che incoraggia ed aiuta a non sostare ma soccorrendoci a vicenda nel cammino verso il Signore.
e.r
Redazione Web