È scattata la settimana di attività venatoria controllata per ridurre il numero dei cinghiali in alpeggio.
Gli interventi si svolgeranno in valle Dora Baltea, Valchiusella, Bassa Valle Orco, Valli di Lanzo e in diverse località dell’alta Valle di Susa e continueranno in base alle necessità manifestate dagli allevatori.
Si tratta di interventi coordinati e mirati per ridurre i danni in alpeggio procurati dai cinghiali e rientrano nella Convenzione firmata lo scorso 4 aprile tra Coldiretti Torino e l’associazione che raggruppa 190 “selecontrollori” formati e abilitati al controllo notturno in sicurezza.
L’attività di riduzione della popolazione dei cinghiali è iniziata mercoledì 21 giugno, contemporaneamente con appostamenti notturni in 10 alpeggi, dopo le molte segnalazioni di margari che al loro arrivo hanno avuto l’amara sorpresa di trovarsi i prati distrutti dalle “rumate” dei cinghiali. In una notte, un branco medio di 5-6 femmine con una ventina di piccoli può “rumare” un intero pascolo azzerando la produzione di erba per almeno un paio di estati; inoltre, quando si ripristina da solo, il pascolo non ha più la stessa composizione di erbe e la stessa capacità nutritiva faticosamente raggiunte con secoli di “coltivazione” da parte degli agricoltori.
Il pascolo si impoverisce e la qualità dei nutrienti si impoverisce: ne risente la qualità del latte e di conseguenza anche dei formaggi tipici d’alpeggio, con danno economico enorme per gli allevatori.
“I nostri allevatori – afferma il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici – hanno il diritto di lavorare senza vedersi distrutti i prati che hanno curato perché dessero l’erba migliore, e ridurre i cinghiali anche in montagna è un nostro obiettivo per salvaguardare la pastorizia”.
Redazione Web