Ritorna con la sua quinta pubblicazione l’inarrestabile Paolo Ghiggio: il libro, dal titolo “Olivetti-Una storia su due ruote”, esplora e illustra il rapporto tra famiglia Olivetti e mondo del ciclismo.

Rapporto che, per quanto inaspettato, rivela percorsi comuni, iniziati a fine ‘800.

Già dalla prefazione, a cura di Matteo Olivetti, il lettore scopre che Camillo Olivetti, nel suo soggiorno universitario americano, aveva spesso e volentieri sfrecciato su una bicicletta da lui chiamata “Bucefalo”, per poi farsi conquistare dal modello Victor della Overman: soddisfatto a tal punto da fondare con i soci Michele Ferrero e Dino Gatta un’impresa commerciale per importare il marchio in Italia.

Il prezzo però era proibitivo: a malincuore Camillo abbandonò l’idea della commercializzazione di biciclette per darsi alla produzione di strumenti di precisione e successivamente di macchine da scrivere.

Scelta vincente… ma la bicicletta restò sempre il suo mezzo di spostamento preferito, con cui si recava al lavoro, con addosso in inverno un plaid scozzese le cui ali svolazzavano alle sue spalle.

Il figlio Adriano confermò la passione di famiglia per lo sport, creando nel 1947 il Gsro (Gruppo Sportivo Ricreativo Olivetti), che contava decine di attività a disposizione degli operai e delle loro famiglie.

E la Olivetti, nell’ambito dello sport divenne leader della ricerca, impiegando prima telescriventi e macchine portatili e poi computer, man mano sempre più evoluti, per l’elaborazione di classifiche in gare automobilistiche, di nuoto e naturalmente ciclismo. Olivetti fu anche sponsor del Giro d’Europa e di grandi corse automobilistiche, e sponsorizzò il pallone delle partite del Mondiale di calcio 1990.

La fine del rapporto tra Olivetti e ciclismo avvenne negli anni ‘60, con la morte di Adriano, (preceduta di poco da quella di Fausto Coppi… triste parallelismo), e anche il Gsro inevitabilmente seguì il declino della Olivetti, testimoniato oggi dallo scandaloso stato di degrado delle strutture di Montenavale.

Alla presentazione del libro, svoltasi venerdì all’auditorium “Mozart” del Liceo Musicale, sono state presenti alcune delle “vecchie glorie” della sezione ciclismo del Gsro – personaggi che hanno vinto importanti competizioni –, ciascuna col proprio bagaglio di ricordi. La consueta formula della disinvolta chiacchierata tra Paolo Ghiggio ed Helena Verlucca ha compreso anche un’esibizione musicale di Chiara, giovane flautista del Piccolo Carro accompagnata alla chitarra da Roberto Giovine.

“Olivetti-Una storia su due ruote” è dedicato in particolare a David Olivetti, “amico con cui ho condiviso la passione per la fotografia, il Carnevale e le due ruote” e la cui bicicletta, donata da Matteo Olivetti, ha un posto speciale nella collezione di Ghiggio; ma l’autore, nella dedica, ricorda anche la figura del padre, Spilla d’Oro e dipendente Olivetti per 40 anni, che gli ha trasmesso il rispetto e il senso di appartenenza a quella grande famiglia.

A corredo del libro, una ricca carrellata di foto d’epoca, testimonianze di un periodo d’oro sulla cui fine ancora ci si interroga.

Il volume sarà nuovamente presentato, giovedì 29 giugno alle 21 a Palazzo, nel salone del Centro comunitario: con autore ed editore interverranno il sindaco Silvano Signora ed Ermanno Lesca in rappresentanza della Biblioteca (che organizza la serata).

Redazione Web