Diciamo che si tratta di una “non notizia”, perché la cosa era da tempo chiara a tutti: comunque sia dopo l’incontro di giovedì 22 giugno in Regione con una rappresentanza dei sindaci dell’Asl To4, l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, ha messo una pietra tombale sull’ipotesi che il futuro ospedale eporediese possa trovare sede nell’area di Palazzo Uffici 2.
“Le indicazioni tecniche mettono di fatto fuorigioco il sito Olivetti”, ha dichiarato, lapidario. Aggiungendo che, invece, sono “sostanzialmente alla pari le opzioni ex Montefibre di Ivrea e Ribes di Pavone, in quanto l’area ex Montefibre, inizialmente penalizzata nello studio Ires per le dimensioni inferiori di quella di Pavone, risulterebbe invece ampiamente sufficiente, vista la superficie fondiaria necessaria rilevata dopo la definizione della impronta al suolo dell’ospedale”.
“Impronta” di 44 mila metri quadrati e 276 posti letto complessivi (206 posti letto ordinari e 70 posti “tecnici”), definita anche in rapporto al ruolo e alla strategia di rilancio degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo.
Sempre riguardo all’area ex Montefibre (foto), ha aggiunto Icardi, in termini di accessibilità veicolare va tenuta in considerazione anche l’opportunità legata alla realizzazione del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, inserito nel piano degli interventi a cura del nuovo concessionario autostradale: se tale scenario si concretizzasse, l’accessibilità al nuovo ospedale sarebbe notevolmente migliorata.
Un assist per Montefibre?
L’assessore, in verità, si è mostrato ecumenico.
“Nello specifico – ha fatto sapere – ex Montefibre e area Ribes presentano entrambe un buon livello di soddisfazione e sono entrambe idonee alla localizzazione dell’ospedale. Abbiamo raccolto dai sindaci le opinioni sul sito che ritengono più idoneo, in modo che la Regione possa scegliere al meglio e nel rispetto delle aspettative del territorio. Entro luglio la decisione finale”.
La notizia è che i rappresentanti di Chivasso, Settimo, Ciriè e Lanzo – i centri maggiori dell’Asl non gravitanti sull’ospedale di Ivrea – si sono espressi a favore del sito ex Montefibre, lasciando di fatto soli i sindaci del Canavese occidentale a sostenere l’area Ribes: che per bocca di Alberto Rostagno (Rivarolo) e di Pasquale Mazza (Castellamonte) hanno ribadito all’assessore che spetta alla Giunta regionale assumersi la responsabilità di scegliere: è suo compito, e comunque sia le posizioni dei sindaci delle varie zone del Canavese erano e restano divergenti.
Sia come sia, durante l’incontro Icardi ha riepilogato gli esiti dello studio Agm su contesto di riferimento e esigenze cliniche, sanitarie e assistenziali del bacino d’utenza per la definizione dell’assetto che la rete erogativa deve avere e l’identificazione delle linee guida che mirino al riordino dell’intero sistema.
E aggiunto che, grazie ai fondi ottenuti da Inail, per la realizzazione dell’opera sono già a disposizione 140 milioni di euro, che potrebbero salire a 182 milioni considerando l’aggiornamento standard dei costi: aumento del tutto sostenibile nell’ambito delle risorse complessive stanziate da Inail per il Piemonte, a suo dire.
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Redazione Web