Aiuto alla Chiesa che Soffre ha presentato il XVI Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo; in 1 Paese su 3 (61 su 196), il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. L’Africa è il continente più aggredito. Cina e Corea del Nord sono maglia nera. Quasi 4,9 miliardi di persone, (il 62% della popolazione mondiale), vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.
ACS denuncia minacce sempre più gravi: “La persecuzione in odio alla fede è complessivamente peggiorata, e l’impunità dei persecutori è più diffusa; in 36 paesi gli aggressori sono perseguiti raramente”. Lo studio va da gennaio 2021 a dicembre 2022, e rappresenta l’unico Rapporto non governativo che analizza il rispetto e le violazioni del diritto sancito dall’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, in tutto il mondo, per tutte le religioni. Nel planisfero del Rapporto – si trova su https://acs-italia.org – 28 Stati (di cui 13 solo in Africa) sono in rosso e definiti come “Paesi caldi”, dove c’è persecuzione e pericolo nel praticare liberamente la religione.
Altri 33 Stati sono in arancione, con alti livelli di discriminazione. In 47 Paesi la situazione è peggiorata, le cose sono migliorate solo in 9. “Le comunità religiose minoritarie si trovano in una situazione sempre più drammatica; a rischio estinzione a causa di una combinazione di azioni terroristiche, attacchi al patrimonio culturale e misure più subdole come le leggi anti-conversione (ne sono state approvate, o sono allo studio, in 12 dei 28 Stati dell’India), la manipolazione delle regole elettorali e le restrizioni finanziarie.
Ci sono anche casi di comunità religiose maggioritarie perseguitate, come in Nicaragua e Nigeria”. I cristiani che vivono in terre di persecuzione sono oltre 307 milioni. All’impunità contribuisce il silenzio della comunità internazionale verso quei regimi ritenuti strategicamente importanti per l’Occidente.
Proprio l’Occidente è passato da un clima di “persecuzione educata” a una diffusa “cultura dell’annullamento” e al “discorso forzato”, caratterizzato da forti pressioni sociali per indurre a conformarsi alle correnti ideologiche di tendenza. Regina Lynch, presidente esecutiva di ACS Internazionale, dice che il Rapporto serve a “motivare le persone a impegnarsi e aiutare coloro che soffrono persecuzioni religiose attraverso la preghiera, la condivisione di informazioni, la difesa delle vittime e il coinvolgimento dei politici”.