(elisa moro) – Un grande momento di comunità e di festa, di autentica partecipazione di tutta la cittadinanza.

“Patronus – ricorda Mons. Edoardo Cerrato – richiama a padre, alla paternità, per cui ogni eporediese può sentirsi parte di questa festa, che è di tutti”.

Così Mons. Edoardo Cerrato, Vescovo di Ivrea, ha commentato, felicitandosi della numerosa presenza di tanti, fedeli,  associazioni, autorità civili e militari, in particolare il Sindaco e la Giunta comunale, che hanno accompagnato l’urna del Santo martire – quest’anno scortata dall’ Associazione di volontariato “Ivrea soccorso”, ma anche dai priori in carica – dalla chiesa di Sant’Ulderico alla Cattedrale, dopo essere stata issata sul caratteristico landò di Giovanni Giannotti, che da oltre vent’anni svolge con attenzione e passione questo prezioso servizio.

Nel corso dell’indirizzo di saluto rivolto in esergo alla Celebrazione, il Pastore della Chiesa eporediese ha presentato l’Arcivescovo di Vercelli, Mons Marco Arnolfo, quest’anno invitato a presiedere la Liturgia, dettando altresì l’omelia e Mons. Cerrato non ha trascurato di ricordare la comune paternità, per la chiesa di Ivrea e per quella eusebiana, proprio del Santo Vescovo Eusebio: è lo stesso Eusebio a ricordarlo, nella sua Lettera dell’Esilio, nel corso della quale fa espresso riferimento ad Ivrea.

I priori 2023, che hanno scortato l’urna fino alla Cattedrale, sono Emanuele Longheu per il centro storico, Eleonora Zanat per San Lorenzo, Tiziana Bertino per San Grato, Annalisa Bolzanello per Bellavista, Elena Grassis per Torre Balfredo e Vito Mastrofrancesco per San Bernardo.

Attraverso tre domande, l’Arcivescovo di Vercelli, Mons. Marco Arnolfo, che, su invito di Mons. Cerrato, ha presieduto la solenne celebrazione, ha guidato la breve e profonda riflessione, delineando alcuni tratti della vita del Santo, come si può ascoltare dal video, che riporta integralmente l’omelia.

Che significato aveva la figura di San Savino mille anni fa, quando gli eporediesi lo hanno eletto come patrono?

Chi era San Savino?

Che significato assume oggi la festa per noi?

L’esempio del Martire invita ogni credente a volgere lo sguardo a Cristo, a vivere di Cristo, sapendo che “nulla ci separa dall’amore di Dio”, parafrasando San Paolo e che solo vivendo di Cristo si ottiene la piena gioia che non tramonta.

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Alla Liturgia hanno concelebrato, oltre a Mons. Arnoldo e a Mons. Cerrato, il Vescovo di Biella, Mons. Roberto Farinella – con il cuore sempre presente nella vita della Diocesi di Ivrea – i Canonici della Cattedrale, numerosi sacerdoti e parroci della città e dei dintorni, sottolineando così la solennità del momento.

Proprio la liturgia, animata magistralmente dal Coro della Cattedrale, diretto dalla Maestra Ausilia Fiorina, coadiuvata all’organo dal Maestro Alessandro Veneri e alla Tromba dal Maestro Mattia Iseppato, ha saputo riassumere la bellezza di questo momento, regalando forti emozioni ai presenti, con un repertorio polifonico e articolato.

Un ringraziamento speciale e doveroso, sempre in campo musicale, va poi alla banda cittadina, la “Banda di San Savino”, che ha accompagnato la processione eseguendo brani della Tradizione liturgica, per poi offrire un saggio del proprio repertorio al termine della celebrazione.

Infine, un doveroso quanto sentito ringraziamento – così si è espresso, con parole di paterno encomio il Vescovo Mons. Edoardo – anche a tutti gli organizzatori della festa di San Savino, in particolare agli “amis di Pisa d’la granaia”.

Nella gioia di una festa di tutti – come ha sottolineato l’arcivescovo “ora è anche la mia festa” – San Savino sia sempre luce che vince le notti del mondo con il suo esempio di fortezza davanti alle prove della vita.

Ora vi lasciamo con il video di oltre mezz’ora che ripropone un’ampia sintesi della celebrazione.

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