Sono 300mila i bambini coinvolti nei centri estivi della Federazione Italiana Scuole Materne.
La cifra è fornita da Giampiero Redaelli, presidente di FISM.
Si tratta di bambine e i bambini generalmente già frequentanti durante l’anno gli asili, le sezioni primavera e le scuole dell’infanzia aderenti alla Federazione nazionale (complessivamente sono circa 9mila, frequentate da mezzo milione di bambini e dove lavorano 40mila persone, fra insegnanti, educatori e addetti) .
“In realtà, da parecchi anni oltre la metà delle strutture associate nella Federazione tengono aperte le loro porte anche d’estate per andare incontro alle esigenze delle famiglie – spiega Redaelli –. Molti genitori, ancora al lavoro, hanno letteralmente bisogno di affidare i piccoli a presidi educativi sicuri anche in questo periodo dell’anno: da qui un grande sforzo finalizzato oltre che a rispondere alle famiglie, alla vera priorità, che per noi resta il benessere del bambino. Dal Sud al Nord sono poi moltissime le proposte di carattere prevalentemente ludico e ricreativo – anche i bambini devono riposare – offerte dalle nostre scuole”.
Per garantirne la qualità sono in campo migliaia di educatori ed educatrici, personale ausiliario e anche molti volontari che, animati dalla stessa passione, vogliono rendere serene le settimane estive attraverso giochi, attività motorie all’aperto, laboratori di creatività, proposte di carattere artistico, linguistico, sportivo.
Non solo.
Come conferma il presidente Redaelli, “nella maggior parte dei casi i bambini sono affidati alle stesse insegnanti e al personale ausiliario operanti già durante l’anno scolastico, ma in più casi ci sono anche giovani volontari preparati: tutto per offrire nelle nostre scuole, anche d’estate, proposte di eccellenza e garanzia di continuità educativa. Che ovviamente comportano costi non indifferenti”.
“Da qui l’auspicio – conclude il presidente della Federazione – che i Comuni intensifichino la concertazione e gli accordi con le Scuole FISM attingendo ai contributi che il Ministero della Famiglia ha messo a disposizione per favorire l’accesso a questi servizi, di fatto già presenti e funzionanti su larga parte del territorio nazionale, a sostegno di tappe di crescita che per i bambini non sono meno importanti di quelle che si snodano nei mesi precedenti”.
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Redazione Web