(gmd) – Una festa di San Rocco particolarmente importante e significativa, quella celebrata a Rivarolo Canavese in questo 2023, lo scorso 16 agosto, ricorrendo il quinto Centenario dal voto che la popolazione di Rivarolo pronunciò per impetrare la liberazione dalla peste.
Era il 16 agosto 1523 quando la “Credenza”, un organismo istituzionale civico che si potrebbe paragonare all’odierno Consiglio Comunale, si impegnò a costruire una Cappella in onore di San Rocco proprio per ottenere la liberazione da questo male così severo.
La comunità mantenne la promessa, ma quell’originario manufatto oggi non c’è più sostituito da altro più imponente edificato, sempre con l’intento di onorare il Santo, nei decenni successivi, che è la Chiesa di San Rocco.
Non sono mancate le occasioni per rinnovare il voto, ma soprattutto per condividere ancora il fiducioso atto di affidamento al Santo di tutta la comunità.
Tra tutte, eccone due: quella del 26 luglio 1836, quando imperversava il colera.
E, poi, siamo all’oggi, quando, il 16 agosto 2021, con felice intuizione pastorale, il Prevosto Don Raffaele Roffino rinnova il voto e presenta e affida una comunità oppressa dall’epidemia di Covid-19.
San Rocco è stato, inoltre, riconosciuto compatrono della città.
Sono memorie rinverdite anche dall’intervento del Prof. Riccardo Poletto, a margine della Celebrazione.
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Così, mercoledì 16 agosto tutta la comunità civile e religiosa di Rivarolo Canavese è convenuta presso la chiesa della Confraternita dei Santi Rocco e Carlo per celebrare quest’anno solennemente i cinquecento anni dal primo voto che i Rivarolesi fecero a San Rocco per la liberazione dalla peste.
Alla Santa Messa solenne delle ore 10, presieduta dal Vicario parrocchiale Don Antonio Luca Parisi, coadiuvato dai Reverendi Sacerdoti Don Maurizio Morella e Don Davide Mazza, con l’assistenza del Prevosto Don Raffaele Roffino, con il servizio degli accoliti, Raffaele e Francesco e dei chierichetti Filippo e Gabriele, hanno preso parte le priore Filomena e Annamaria, il Sindaco Alberto Rostagno, il Comandante della Stazione dei Carabinieri, Luogotenente Alfonso Lombardo, il Vice Comandante, Maresciallo Ciccarelli Giada, il Comandante della Polizia Locale, Commissario Sergio Cavallo, e gli Assessori Michele Nastro, Costanza Conta Canova e Helen Ghirmu e il Consigliere Marina Vittone.
Don Antonio, nell’omelia, ci ha offerto una bella meditazione sulla vocazione del cristiano alla santità.
E’ una pagina di Vangelo tra le più avvincenti e certo stupefacenti, anche se esigenti, quella scelta per la Liturgia celebrata martedì 16 agosto a Rivarolo Canavese, in occasione della Festa di San Rocco.
San Luca pare riproporre qualcosa, un momento, uno scenario ideale, idoneo a suscitare il ricordo di Esodo 3 e di quel Roveto che arde senza consumarsi: il Mistero è sempre lì, nuovo e sigillato, preparato per ciascuno di noi.
Siamo al Capitolo 6,27-38 e la Parola di Dio ci interpella senza lasciare spazio ad interpretazioni, né margini “a bordo campo” ove soffermarci e stare a guardare:
“Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano (…)”.
Per concludere, nei versetti citati, con la rivelazione, oggi si direbbe “non negoziabile” di un orizzonte ineludibile:
“con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Nel dettare la propria omelia, Don Antonio Luca Parisi, non accantona certo il tema, associandolo, anzi, nel corso di un sapiente parallelismo, con l’insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica, laddove, già in esergo, illustra la verità dell’uomo “capace di Dio” e, perciò, naturalmente desideroso di Lui, così come richiama Sant’Agostino:
”Ci hai fatto per te e il nostro cuore non ha sosta finchè non riposa in te”.
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Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna, infatti, che siamo chiamati a “Credere, conoscere, amare, servire Dio su questa terra, per poterne godere nell’Eternità”, come proprio ha fatto san Rocco da Montpellier nel corso della sua vita, avendo ricercato Dio al di sopra di tutto, potendo così anche aiutare gli altri.
Al termine della Santa Messa solenne si è tenuta la processione nel centro cittadino con la reliquia e la statua di San Rocco, invocando con la preghiera la sua protezione su tutta la città.