Confindustria Piemonte illustra i dati dell’indagine relativa al terzo trimestre 2018, realizzata nell’ambito della collaudata collaborazione tra Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese.
La rilevazione registra un clima di fiducia in raffreddamento sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, con indicatori più fragili rispetto al secondo trimestre.
A livello territoriale, gli indicatori sono abbastanza omogenei nel registrare un peggioramento generale; fanno eccezione Asti, che si riprende dopo lo scivolone di marzo e il Canavese, che migliora di oltre 7 punti il saldo sulla produzione.
Nel comparto manifatturiero, il sondaggio di giugno registra un indebolimento di quasi tutti gli indicatori, tranne quello delle esportazioni, che migliora leggermente. In particolare, peggiorano le attese sulla produzione che, pur rimanendo positive, perdono quasi 7 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. Stesso andamento cedente anche per ordinativi totali e livelli occupazionali.
Il ricorso alla CIG scende ancora di 2,5 punti, raggiungendo i livelli fisiologici pre-crisi.
Stabile su livelli elevati il tasso di utilizzo degli impianti; stabili anche tempi di pagamento e propensione all’investimento. Sembra ridursi leggermente il divario tra piccole e medie imprese e tra esportatori e non esportatori. Le imprese con meno di 50 addetti esprimono valutazioni analoghe rispetto a quelle più grandi, mentre le più ottimiste sono le medie esportatrici, espressione del sostanziale equilibrio tra mercato interno ed estero.
Le indicazioni più favorevoli provengono dai comparti metalmeccanico (soprattutto meccatronica e prodotti in metallo) e delle industrie manifatturiere varie (gioielleria ecc.); buona tenuta anche per materie plastiche e alimentari. Positivo da tre trimestri l’andamento del comparto impiantisti, mentre l’edilizia registra un vero e proprio boom, con un andamento positivo per la prima volta in 5 anni; ovviamente per parlare di un’inversione di tendenza occorrerà attendere le prossime rilevazioni.
Nel comparto dei servizi le previsioni delle imprese, pur inferiori ai livelli di giugno, rimangono espansive, con saldi ottimisti-pessimisti ancora decisamente positivi.
Le aziende del comparto si attendono un trimestre estivo ancora favorevole, pur con saldi inferiori rispetto a marzo. La CIG rimane saldamente al di sotto del 2%, così come resta molto elevato il tasso di utilizzo delle risorse aziendali. Frenano gli investimenti.