“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana” è il tema scelto da Papa Francesco per la 58ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà nel 2024.
“L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale – spiega una nota – rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani. Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare.
È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana”.
“La pienezza della comunicazione si realizza nella relazione, ovvero nel rapporto di comunione e di reciproca donazione – ha commentato Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della Cei -. Può sembrare una definizione ormai superata, eppure mantiene ancora la sua attualità e concretezza in un contesto di grandi cambiamenti. L’uso della tecnologia può supportare, mediare o realizzare la comunicazione sempre in conformità ai principi di comunione e donazione. Per questo è necessario essere consapevoli delle insidie e delle minacce che agiscono in modo contraddittorio e secondo falsità, portando a chiusure, divisioni, contrapposizioni e conflittualità. Con la conseguenza estrema della sottomissione degli altri. Insomma, il contrario della comunicazione pienamente umana”.
Perdere il senso del limite è uno dei grandi rischi del nostro tempo ed è necessario esserne coscienti. Il riferimento al cuore ha segnato una linea e una progressione nei messaggi papali degli ultimi tre anni: incontro, parola, ascolto.
Tutto il processo comunicativo prende vita dal cuore; la dimensione vitale che apre alla comunione, alla verità, al confine delle nostre azioni affinché le macchine non abbiano il sopravvento.