Di recente Filippo Ciantia, nella rubrica “Pillole di missionarietà” del Risveglio Popolare, ha parlato di problemi molto attuali e forse ancora troppo invisibili. È possibile, nel nostro mondo occidentale ipervitaminizzato e protetto, soffrire la fame? Sì, è possibile, ed è ancora più paradossale se la condizione riguarda un famoso chef stellato.
Il film di Umberto Spinazzola, ancora nelle sale cinematografiche in questi giorni, narra una vicenda di solitudine e condizioni di vita al limite; il regista è stato sicuramente influenzato dall’attività precedente, alla guida del programma televisivo “MasterChef”: e qui cerca di portare il tema sugli sprechi alimentari della nostra società.
La storia, ambientata a Torino, è quella di Pier, chef insignito di stella Michelin e dotato di grande talento che, quasi improvvisamente, cade in disgrazia. Dopo la morte della moglie torna nel capoluogo piemontese e, ormai sul lastrico, inizia a vivere di espedienti, raccogliendo il cibo dai cassonetti e quello non utilizzato nei mercati rionali. Il protagonista cerca di riavvicinarsi alla figlia Anna, ma è ormai diventato un clochard e le giornate si presentano sempre più buie. Un giorno, davanti a un supermercato, incontra il suo vecchio amico Granata che lo aiuta nel ritrovare il desiderio di cucinare e forse di vivere…
Nonostante le idee e alcune sequenze molto interessanti, la regia risulta in qualche momento “piatta” e priva di vivacità, ma i temi trattati servono a farci riflettere e a tornare verso la realtà con un brusco risveglio.
Vogliamo anche ricordarvi che sta per tornare la rassegna “Tutti pazzi per il cinema”, organizzata da “La Comunità che guarisce”, il tavolo per la promozione della salute mentale nato nel biellese. L’iniziativa avrà inizio lunedì 9 ottobre con la proiezione del film “Io e Spotty”, commedia romantica di Cosimo Gomez, al cinema “Verdi” di Candelo.
NON MORIRÒ DI FAME
di Umberto Spinazzola
paese: Italia 2023
genere: drammatico
interpreti: Michele Di Mauro, Jerzy Stuhr, Chiara Merulla, Riccardo Lombardo, Claudia Ferri
durata: 1 ora e 40 minuti
giudizio: interessante