Il cuore di tutto non sono le nostre strategie, i nostri calcoli: il cuore di tutto è amare Dio e amare il prossimo.
Richiama questo pensiero di Papa Francesco la catechesi che oggi, mercoledì 8 novembre, il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, affida al web perché possa raggiungere tante persone ed essere sempre a disposizione della nostra meditazione, nel tempo.
Ma – avverte il Presule, mutuando dall’insegnamento dell’Apostolo – ciò comporta una nostra “crescita”.
Che, tuttavia, è altra cosa rispetto a quella con la quale siamo spesso chiamati a fare i conti: la crescita delle attività umane, economiche, evocata come cifra del successo, come si potrebbe rappresentare su di un grafico in sala riunioni.
La crescita della nostra fede e della nostra persona nella fede è qualcosa che si può sperare se – ricordando ancora le parole del Papa – sapremo “tornare all’adorazone”.
In ogni Diocesi, in ogni Parrocchia, in ogni Comunità, così come nel cuore di ciascuno, si adori il Signore.
Una strada già indicata, con mirabile sintesi, da un monaco del XII Secolo, Guigo II il Certosino, che insegnava come alla lettura della Parola (lectio) dovesse seguire la meditazione (meditatio) e questa trascolorasse nella preghiera (oratio); ma la preghiera è già contamplazione (contemplatio).
Ecco, perciò, non un “grafico” come quelli che (giustamente) devono comporre i manager, ma una “scala”, un itinerario, che conduce alla vera “crescita”.