Siamo in prossimità del compleanno centenario di monsignor Luigi Bettazzi, che lui non celebrerà più, vivendo ormai nella dimensione senza tempo dell’eternità di Dio, ma che noi ugualmente ricorderemo il 25 e 26 novembre prossimi.

Prima della Messa in suo suffragio – alle 18 di domenica 26 novembre in Cattedrale a Ivrea – è previsto un appuntamento musicale per la serata di sabato 25 novembre, con inizio alle 21 sempre in Cattedrale: ad esibirsi saranno i “Cantori Gregoriani” diretti dal Maestro Fulvio Rampi.

Si tratta di un’iniziativa finalizzata ad onorare una caratteristica del Vescovo Luigi poco conosciuta al grande pubblico: la sua passione musicale.

Una vecchia fotografia lo ritrae quand’era giovane seminarista nel cortile della casa paterna intento a suonare la fisarmonica, in una delle rare vacanze concesse a quell’epoca dalla severa disciplina del Seminario: è un segno che la musica lo affascinava fin dalla gioventù.

Ancora negli ultimi anni, presso la residenza vescovile di Albiano, conservava gelosamente un piccolo armonium, che suonava nei momenti di relax.

Personalmente, avevo scoperto la sensibilità musicale di monsignor Bettazzi per una casuale coincidenza.

Ero ancora seminarista quando lui, una sera, venne a cena in Seminario.

Accortosi di una partitura della Messa da Requiem del Perosi, dimenticata in un angolo del refettorio, subito l’afferrò e si mise a sfogliare rapidamente le pagine fin quando giunse all’ultimo canto, il “Libera me, Domine”, che in un passaggio prevede un commovente assolo tenorile (il “Requiem aeternam”): giunto a quella partitura, si mise a canticchiare segnando precisamente il ritmo con la mano.

Incuriosito da quell’improvvisa esibizione canora, gli feci qualche domanda e il Vescovo svelò un episodio a me sino ad allora ignoto.

Nel 1972 ricorreva il centenario della nascita di monsignor Lorenzo Perosi, famoso musicista tortonese e maestro della Cappella Sistina dal 1898 al 1956: le sue composizioni erano ben conosciute dalle cantorie parrocchiali canavesane.

Per questa commemorazione, il Vescovo Luigi aveva radunato il coro diocesano dei sacerdoti, che anch’io ricordo ancora nei primi anni del mio sacerdozio.

Come dimenticare le possenti voci baritonali di don Piero Orso, don Nicolao Debernardi, don Angelo Giacometto?

O le modulate voci tenorili di don Gianni Arbore, don Michele Ferraris, don Cesare Gallo? (e, ovviamente, senza dimenticare tanti altri … ma l’elenco sarebbe lungo).

Era una corale che, abitualmente, non si esibiva in Cattedrale, bensì nei raduni dei sacerdoti, soprattutto in occasione di feste parrocchiali (per le Messe “del lunedì” in cui il clero era più facilitato a riunirsi), dove alla celebrazione eucaristica seguiva il pranzo vissuto in lieta fraternità (e la condivisione del buon vino canavesano rendeva più faticoso il canto del Vespro nel pomeriggio!).

Quindi, nel 1972 il Vescovo aveva convocato la cantoria sacerdotale per eseguire in Cattedrale la Messa da Requiem a tre voci virili composta da monsignor Perosi: tuttavia, all’ultimo minuto, decise di affidare la presidenza dell’Eucaristia al Canonico Arcidiacono e lui salì sul soppalco dov’erano radunati i preti cantori, assumendo l’ufficio di esigente direttore d’orchestra!

Proprio quell’episodio di oltre cinquant’anni fa, giustifica l’iniziativa di un concerto di canto gregoriano in onore di monsignor Bettazzi nella vigilia del centenario della sua nascita terrena, come preludio all’Eucaristia celebrata il giorno dopo, nella solennità di Cristo Re dell’Universo: una festa che risveglierà nel nostro cuore quella passione per il Regno di Dio che ha animato tutta la vita del compianto Vescovo.

Don Gianmario Cuffia

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Redazione Web