Cambia il menù di oltre 1 italiano su 3, con il 35% dei cittadini che affronta la spesa quotidiana adottando strategie che vanno dalla gavetta in ufficio al taglio degli sprechi fino alla preferenza accordata ai prodotti italiani, riuscendo nella maggior parte dei casi a garantirsi la qualità di quanto mette nel piatto.
E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Censis su “La guerra in tavola” diffusa in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti a Villa Miani a Roma, a cui prendono parte il presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, la delegata di Giovani Impresa Piemonte, Claudia Roggero, membro dell’esecutivo nazionale, e il delegato confederale, Bruno Rivarossa.
Anni di guerre e pandemia hanno causato incertezza, smarrimento e disagio tra le famiglie, ma hanno anche avuto l’effetto positivo di spingere gli italiani ad adottare comportamenti più virtuosi, da una maggiore propensione ad una spesa più consapevole, a un rinnovato senso patriottico di sostegno all’economia nazionale, dalla sensibilità verso la riduzione degli sprechi alla riscoperta delle buone pratiche della tradizione.
“Le strategie anti spreco si applicano ormai a tutti i versanti – Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – e la difesa delle tasche passa anche da una maggiore attenzione alle cose da mettere nel carrello. Secondo Coldiretti/Censis il 76,9% degli italiani prepara regolarmente una lista della spesa con relativa programmazione di cosa comperare che aiuta a tenere sotto controllo gli acquisti d’impulso ed a gestire con più oculatezza i budget familiari. E con acquisti più responsabili cresce anche il fenomeno dei farmers market: il 53,6% dei cittadini compra nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più. Questo trend sostiene sicuramente l’impegno di Coldiretti che ha realizzato e continua a farlo la più estesa rete di vendita diretta nel mondo alla quale il Piemonte contribuisce con circa 800 aziende agricole che fanno vendita diretta, 300 agriturismi, 250 fattorie didattiche, 600 pratiche di agricoltura sociale, quasi un centinaio di mercati, 3 mercati coperti, 30 cuochi contadini, 25 maestri dell’ospitalità contadina e oltre 40 sigilli”.
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Redazione Web