(giancarlo guidetti) – In una serata tipicamente invernale, presso la parrocchia di Castellamonte, si è celebrata la festività dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

Alla S. Messa, presieduta dal

Parroco, don Angelo Bianchi

e concelebrata da don Aldo Vallero, Parroco di Pont Canavese, è poi proseguita con la tradizionale e suggestiva processione nella rotonda Antonelliana.

La sacra effige di Maria è stata, quindi, traslata dalla Chiesa parrocchiale e portata in processione dai locali Vigili del Fuoco, con soste davanti a bracieri, mentre si è pregato il S. Rosario.

A pochi giorni dall’ inizio dell’Avvento, ecco che la Chiesa ci invita a celebrare la S. Madre Celeste, la sua “Immacolata Concezione”, la sua preservazione dal peccato originale, sin dall’alba della creazione, in vista della Sua divina maternità.

Maria è la stupenda figura scelta dal Padre; Maria, con il suo “Eccomi “, si fida e affida e si pone a disposizione perché sia attuato il Suo progetto sull’umanità.

Nella scena dominata dal Mistero dell’Annunciazione, quello della Immacolata Concezione di Maria è racchiuso, come un presagio rivelatore, nel saluto dell’Arcangelo Gabriele, che chiama la fanciulla di Nazareth con un appellativo inconsueto: “Piena di Grazia”.

Un saluto capace di suscitare in Lei un interrogativo, una ricerca di senso: “si domandava che senso avesse un tale saluto”.

Ecco, il senso di quel saluto sarebbe stato pienamente rivelato dalla Chiesa che, l’8 dicembre 1854, con la Bolla “Ineffabilis Deus” del Santo Pontefice Pio IX, avrebbe proclamato a tutto il Mondo e per sempre la verità di fede della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.

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Quanto amore, quanta umiltà in quella giovane donna.

Quanta umiltà nell’ umana domanda di come Lei avrebbe potuto collaborare nel realizzare il piano di Dio.

Infine, poche, sante, parole, che cambiarono il Mondo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”.

Così, l’infinito amore del Padre ci dona la via della salvezza, ci dona una Madre, ci illumina la strada del ritorno alla vera casa.

A fronte della grandezza di questi momenti, ogni tipo di evento che oggi affligge il mondo, pare interrogarci su come noi ci poniamo difronte al Padre.

Troppo spesso eludiamo il dovere di donarci.

Anche se abbiamo sempre tante “richieste”.

Troppo spesso non abbiamo umiltà, e talvolta, addirittura, non riusciamo a rintuzzare l’arroganza.

Quasi pensiamo che Dio debba essere a nostra disposizione, “come lo vogliamo”, come se le “nostre” vie, dovessero essere le Sue.

Ma, se non siamo docili alla Sua volontà, se non ci rimettiamo completamente a Lui, proprio come fece Maria, non può esserci salvezza, né personale, individuale, né collettiva ed al nostro orizzonte si preparano soltanto sconfitte, amare.

Ecco allora ancora una volta l’occasione dell’Avvento, ed è bello pensare che, all’inizio di questo cammino verso il S. Natale, con la Solennità dell’Immacolata Concezione, la S. Madre si affianchi ad ognuno di noi ad indicarci, ad accompagnarci, come a Lourdes, verso quella Grotta per metterci e rimetterci completamente, tramite Lei, alla, sequela di Cristo e con Lei a godere dell’amore del Padre.

Ognuno di noi è chiamato a dirigere i propri passi verso quella mangiatoia, quel misero luogo ove riparò con Giuseppe, perché “non c’era posto per loro nell’albergo”.

Che il nostro cuore non sia mai come quell’ “albergo” dove Maria, Giuseppe e Dio che veniva nel Mondo, non furono accolti.

Ognuno di noi è chiamato a contemplare, con umiltà, fede ed abbandono alla volontà di Dio, quel luogo ove il misericordioso disegno di salvezza volle vedere “farsi carne” l’amore del Padre.

Solo percorrendo senza riserve quella strada, affidandoci totalmente all’ abbraccio ed all’ amore della nostra S. Madre, troveremo e ritroveremo “la” strada, contempleremo un orizzonte di vita, dove non sia esiliata la Speranza.

Buon Avvento.