E’ impossibile pensare la Chiesa senza Cristo, ma anche Cristo è impensabile senza la sua Chiesa.

Conclude così la prima catechesi di questo 2024, affidata al web perché possa raggiungere tante persone, il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato: oggi, nel giorno dedicato alla memoria del Santissimo nome di Gesù.

Giorni – quelli che dal Santo Natale ci conducono all’Epifania – contraddistinti dalla “compagnia”, quasi come una particolare “prossimità”, di quei Santi che il calendario liturgico pone subito dopo il 25 dicembre: dapprima Santo Stefano, poi San Giovanni Evangelista, quindi i Santi Innocenti.

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Il nome di Gesù, il nome che è “al di sopra di ogni altro nome”, richiamato da San Paolo nella Lettera ai Filippesi, Cap. 2, 10-11:

”Nel nome di Gesù, ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra”.

E sarà proprio il gesto dei Magi che (Mt 2, 1-12):

“Si prostrarono e lo adorarono”

a dire all’uomo ed alla donna di ogni tempo, che Gesù è il Signore, in lui si ricapitola e solo in lui trova senso e si compie ogni sapere, ogni scienza, ogni umana dottrina.

Perché solo Gesù “Salva” (Atti, 1,12):
“(…) non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati” .