Sostenere la competitività delle imprese, favorendo il rilancio delle attività e garantendo la tutela dei livelli occupazionali. È l’obiettivo della delibera, approvata lunedì dalla Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, con cui vengono messi a disposizione delle aziende che si trovano in stato di pre-crisi o crisi reversibile (per cui sono presenti difficoltà, ma non mancano i presupposti per la continuità aziendale) fondi per circa 3,9 milioni di euro.
Il denaro potrà essere utilizzato per finanziare servizi di consulenza specialistica mirati a definire piani industriali di sviluppo e rilancio e azioni specifiche di accompagnamento, anche volte a diversificare la produzione attraverso nuovi prodotti o la trasformazione del processo produttivo. La misura si rivolge, in particolare, alle imprese dei settori tessile, Ict applicato e lavorazioni meccaniche, maggiormente colpiti dalla crisi, con un numero di dipendenti compreso tra 20 e 50 e alle aziende degli stessi comparti con più di 50 addetti.
“Il provvedimento, finanziato con economie di un precedente bando frutto di convenzione tra il Ministero del Lavoro e la Regione Piemonte, a cui potranno sommarsi risorse aggiuntive, si propone di salvaguardare quelle attività imprenditoriali che hanno prospettive di crescita e di mercato, tutelando i posti di lavoro e sostenendone, eventualmente, la creazione di nuovi – ha dichiarato l’assessore Pentenero –. Le imprese saranno accompagnate, ad esempio, nello sviluppo di strategie di sviluppo per competere nel mercato globale, sviluppare reti di impresa, rafforzare le filiere, ridurre l’esposizione creditizia o accedere al credito per finanziare nuove produzioni, anche a carattere innovativo”.
In presenza di criticità di natura operativa, finanziaria, gestionale o produttiva, le aziende possono scegliere di farsi affiancare da consulenti, iscritti a un elenco regionale individuato con avviso pubblico, in grado di guidarle nel superamento della condizione di crisi. Le attività di consulenza possono essere fornite da imprese, o loro consorzi, professionisti iscritti ad ordini professionali e, nel caso dei servizi finalizzati alla diversificazione produttiva, da dottori di ricerca, start up o PMI innovative, Poli di Innovazione istituiti dalla Regione, con esperienza in materia di innovazione di processo o di prodotto.
A copertura del 50% delle spese legate a questi servizi la Regione riconosce alle imprese un contributo fino a 70 mila se hanno un numero di dipendenti compreso tra 20 e 50 e fino a 140 mila euro nel caso di aziende con più di 50 occupati. È inoltre prevista una maggiorazione del 10% per le imprese a cui, alla data di presentazione della domanda, sia stato attribuito il rating di legalità. Le modalità di gestione degli interventi e l’iter per accedere ai contributi saranno indicate in un bando che sarà pubblicato nelle prossime settimane.