Apriamo queste pagine dedicate agli echi del Santo Natale, delle Liturgie di quei giorni, dei momenti di vita delle comunità ecclesiali, in cui le Parrocchie si sono industriate di coinvolgere tutte le rispettive comunità nel momento centrale in cui si accoglie il Dio-con-noi, con le belle iniziative di Villareggia, Mazzè, Tonengo e Barengo.
Seguiranno nelle prossime ore altre pagine così imbastite, con tanto materiale ricevuto nei giorni scorsi.
Sappiamo, infatti, che il tempo liturgico del S.Natale termina con la Festa del Battesimo di Gesù, iniziandosi subito dopo il Tempo ordinario: è altresì vero che alcuni segni, come ad esempio proprio il Presepio, possono essere prolungati fino al 2 febbraio, Festa della Presentazione di Gesù al tempio, altrimenti conosciuta come Candelora.
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Veramente un caleidoscopio di iniziative realizzate secondo carismi differenti, ma tutti convergenti in un’unica idea: condividere con tutti la Grazia rappresentata da quel Bambino, Signore della Storia, un Dio che si fa uomo anche per dirci che la Sua prossimità alla creatura voluta a Sua immagine e somiglianza non è un fatto teorico, astratto, letterario, né semplicemente, per quanto importante ciò sia, etico: la sua è una solidarietà concreta e materiale, una “compagnia” destinata sin dall’eternità a restare sempre con noi.
Affinchè ogni giorno possiamo a Lui presentarci, anche fissando il tabernacolo in ciascuna Chiesa, per rimettere le ore della nostra vita alla Sua provvidenza, sempre misericordiosa anche quando misteriosa.
Ecco perché tanto impegno di popolo e per il popolo.
Risorse umane impiegate perché il fatto del Verbo incarnato diventi palpabile fatto comunitario: Spirito e materia si danno la mano perché la Verità diventi patrimonio comune e nessuno ne sia escluso.
Comunità ecclesiali coordinate dalla sapiente sollecitudine pastorale del Parroco, Don Alberto Carlevato, che ha seguito e sorretto per tanti aspetti, non ultimo la “regìa” pastorale, necessaria affinchè tutto sia sempre orientato ad unità, ma ha giustamente lasciato la più ampia possibilità di esprimere la sensibilità di ciascun gruppo, secondo la tradizione, remota o recente, proprio perché ogni carisma potesse dire tutto il proprio potenziale.
Quindi, eccoci con questa carrellata di immagini che parlano da sole ed alle quali perciò non aggiungeremo altre parole, se non quelle necessarie alla loro “contestualizzazione”.
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Incominciamo con una piccola gallery che riprende il caratteristico presepe allestito presso la Chiesa di San Rocco a Mazzè:
Sempre a Mazzè, un “presepe biblico” con una dovizia di riferimenti alla Sacra Scrittura, che “accompagnano” la nostra riflessione secondo punti di riferimento esaustivi: a riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto questo impegno aiuti ciascuno di noi a (ri)scoprire i fondamenti della nostra fede.
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Ancora a Mazzè, la bella iniziativa di Barengo, dove una particolare cura è stata riservata all’allestimento del presepe
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Proseguiamo l’itinerario ammirando il piccolo presepio presso la Chiesa di San Sebastiano a Villareggia.
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E’ ora la volta di Tonengo, che ha pensato ad un originale presepe francescano.
I parrocchiani non hanno dimenticato di comunicarci, così, due cose importanti.
La prima è che il presepio è una intuizione ispirata di San Francesco, che volle anche in questo modo innovativo “raccontare” il mistero del Verbo Incarnato secondo categorie di comunicazione accessibili al popolo.
Non certo per, come si suol dire, “fare spettacolo”: non fu questa nemmeno la preoccupazione, mutatis mutandis, di San Giovanni Bosco, oppure di San Filippo Neri.
L’urgenza pastorale richiede che “Contemplata aliis tradere”, ovviamente senza “tradire”, se è concesso celiare.
La seconda cosa importante che la comunità di Tonengo ricorda a tutti è che, fino al 2 febbraio prossimo è possibile lucrare l’indulgenza plenaria visitando una Chiesa francescana e sostando in preghiera davanti al presepio.
Ovviamente, sussistendo tutti i corollari sempre necessari.
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A Tonengo ha riscosso un grande successo l’iniziativa dell’Associazione “Sei di noi”, che ha proposto un bellissimo “presepe vivente”, curato in ogni dettaglio, sotto la regìa della Signora Denise Piretto.
Ecco le immagini.
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Non sarebbe potuta mancare una piccola “evasione” forse extraterritoriale, ma solo per la forma: quella che si vive al Santuario del Trompone di Moncrivello è, davvero, una modalità di “osmosi pastorale” tra le Diocesi di Ivrea a Vercelli, sempre realizzata grazie all’impegno ed alla lungimiranza della Congregazione dei Silenziosi Operai della Croce e dello stesso Don Alberto.
Ecco alcune immagini d’esempio.
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Infine, eccoci a San Martino a Villareggia, dove possiamo ammirare altre belle realizzazioni, ma soprattutto una foto di gruppo che meriterà conservare.
Quella della corale parrocchiale, con la Signora Viviana Gerardi, che da 50 anni la dirige con passione e cura.
Che dire di questo giubileo?! Ad multos annos!
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E ancora, almeno fino al 2 febbraio prossimo, solennità della Presentazione di Gesù al tempio, Buon Natale a tutti i Lettori e buon 2024 con il Risvegliopopolare.it: aspettiamo i Vostri contributi con testi, fotografie, brevi filmati.
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