Dopo settimane di intenso lavoro, La Fondazione è lieta di presentare il nuovo cocchio della Vezzosa Mugnaia che sfilerà per le vie del centro cittadino a partire da domenica 11 febbraio.

Come noto, l’edizione 2023 ha visto sfilare un cocchio diverso dall’originale.

La ragione di questa sostituzione risiede nella necessità di rispettare le norme di sicurezza vigenti in termini di sistema di frenata, sicurezza della persona, roll bar di protezione – solo per citarne alcune.

Una sfida non indifferente che ha dovuto conciliare passato e presente, tradizione e modernità: un simbolo iconico fortemente riconoscibile sul lato estetico con un vissuto ultra centenario che possa continuare ad essere protagonista rispettando le norme attuali di sicurezza.

Il nuovo cocchio è frutto di un impegnativo e articolato lavoro di progettazione: un’opera iniziata nel 2018 e, difatti, oggi finalmente terminata con l’esposizione ufficiale di quest’ultima versione.

Tutto il processo di analisi, studio e realizzazione, affidato all’eccellenza dei Fratelli Nicola di Aramengo, è stato molto lungo e ulteriormente prolungato dal Covid che ha causato rallentamenti ma anche diminuzione di personale con conoscenza tali da poter affrontare questo tipo di intervento e anche difficoltà di reperimento di materiali idonei.

Dati i tempi stretti e la necessità di utilizzare una struttura a norma, nella scorsa edizione, Carnevale 2023, sfilò un cocchio non del tutto compiuto, una versione ‘di transizione’ completamente a norma sul lato della sicurezza ma con molti lavori da ultimare e perfezionare sul lato estetico.

La circostanza data dall’imminente Carnevale e il protrarsi dei lavori artistici portarono infatti a trasferire temporaneamente alcuni elementi del cocchio originale sulla nuova versione per far sì che la Vezzosa Mugnaia potesse sfilare.

Quello in uso nella scorsa edizione, perciò, è stata una versione che rimarrà un unicum nella storia della manifestazione.

Al termine della scorsa edizione, infatti, il cocchio ha fatto subito ritorno presso i laboratori Nicola dove si è proceduto a rimuovere gli elementi originali per riportarli su quello attualmente esposto in Municipio che rimarrà per sempre tale, a beneficio di tutti, testimonianza storico-artistica densa di significato.

Per terminare e perfezionare la versione attuale, si è quindi proceduto a rifare ex novo tutti gli elementi necessari al completamento del nuovo cocchio e ad affinare tutti i dettagli stilistici che non si era potuto compiere lo scorso anno.

La struttura contenente il roll-bar, ad esempio, è stata visivamente alleggerita per poter permettere alla Vezzosa di essere vista da un angolo più ampio, le cinture di sicurezza sono state rese più graziose.

Ogni elemento è stato nuovamente valutato e perfezionato conciliando simbologia, qualità artistica, fruibilità e, naturalmente, sicurezza e protezione.

Per preservare il valore simbolico e la portata storica del cocchio, sin dal primo approccio nel 2018, una commissione di storici ed esperti, profondi conoscitori della storia e delle tradizioni del Carnevale di Ivrea ha affiancato la Fondazione e i Fratelli Nicola in questo importante lavoro di ammodernamento.

La Fondazione ha il piacere di invitare la cittadinanza e gli amanti del Carnevale a scoprire e inaugurare insieme questo importante simbolo che sarà protagonista del futuro della Festa; un simbolo che si affianca al cocchio ottocentesco riportato in città lo scorso dicembre e che resterà nell’androne del municipio a testimoniare un passato glorioso e importante; un simbolo che si è scelto presentare ufficialmente in un luogo suggestivo e iconico per la città: il Salone dei 2000, uno fra i luoghi più emblematici della storia della fabbrica Olivetti, presso l’edificio ICO di via Jervis, dove Adriano Olivetti ha tenuto alcuni dei suoi più importanti discorsi.

Per l’occasione Marco Peroni, scrittore e performer eporediese, terrà un breve monologo intitolato “Spiriti liberi” tratto in parte dal libro Maestria canavesana.

Mani pensanti, voci narranti, spiriti liberi da lui curato e pubblicato nel settembre 2022 da Maestria canavesana editrice.

Appuntamento sabato 3 febbraio, ore 17, Salone dei 2000, Officine ICO, Ivrea.

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