L’altro ieri, martedì, è stato il Safer Internet Day 2024, cioè la giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa come ogni anno nel mese di febbraio dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre 100 nazioni. Anche questa edizione è stata l’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale. Il tema principale di questa edizione è stata l’Intelligenza Artificiale, analizzata a partire dalle sue applicazioni e implicazioni, in termini di opportunità e rischi.
“L’intelligenza artificiale ha aperto un orizzonte del tutto inatteso” per questo “diventa particolarmente rilevante l’attenzione sia culturale che religiosa ma anche etica proprio per impedire che la macchina abbia una sua autonomia totale ed assoluta”. Lo ha detto il presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, ai microfoni di Tv2000 proprio in occasione del Safer Internet Day. “Non è più soltanto avere uno strumento che possiamo in tutti i modi controllare e usare come una continuazione quasi del nostro organo – ha spiegato il cardinale Ravasi –, è qualcosa che è dotato anche in sé di una sua autonomia, il cosiddetto algoritmo aperto che può optare su molte scelte”.
“Le grandi strade” sul fronte educativo per sensibilizzare a un uso responsabile della Rete, sottolinea il card. Ravasi a Tv2000, “sono rappresentate dai grandi soggetti fondamentali presenti nell’attuale ambito socio-culturale. Da un lato la famiglia che purtroppo qualche volta è afona su questi temi.
Poi ci sarebbe la scuola. L’educazione significa tirar fuori dalla persona le sue capacità critiche. Ci sarebbe inoltre la cultura che anche in questo caso spesso si disperde e al massimo è ferma alla tecnica e non all’approfondimento. E naturalmente deve essere presente anche la Chiesa, perché questa non è più solo una questione di strumenti ma è ormai un’atmosfera”.
Il problema di rimettere al centro la persona – al posto dell’invasione della macchina – si pone in maniera evidente per essere protagonisti e non spettatori di ciò che avviene, chiamati a sviluppare un necessario senso critico con il quale orientarsi davanti a qualsiasi forma di manipolazione.