Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2018 di Fimaa-Confcommercio, con la collaborazione della Società di Studi Economici Nomisma, nel 2018 tengono le locazioni nelle zone montane del Paese, mentre sono in calo gli acquisti di immobili. Rispetto al 2016, nel 2017 le transazioni registrate sulle compravendite sono aumentate in media in Italia del 3,5%: in particolare, le località marine hanno fatto segnare +4,8%, quelle lacuali +8,0%, mentre quelle montane sono diminuite del -4,3%. Nel 2018, il mercato della locazione delle abitazioni segna un +1,1% su base annua, in miglioramento rispetto al 2017, beneficiando della crescita dei flussi turistici. L’aumento ha interessato tutte le zone turistiche: +1,5% nelle località lacuali, +1,1% le località marittime e +0,9% la montagna. Dal comparto locativo emergono segnali di maggiore stabilità in termini di valori. Il dato medio, sintesi dei canoni richiesti in giugno, luglio e agosto nelle singole località turistiche monitorate, segna un +1,1% su base annua, in aumento rispetto al 2017. Già a giugno 2018, l’Ufficio studi di Tecnocasa segnalava forti ribassi dei valori immobiliari nelle località di montagna, scesi dell’1,5% p. Dal 2008 ad oggi le località di montagna hanno perso il 31,7% del valore.
“I dati Fimaa-Confcommercio sono certamente utili per il lavoro delle Amministrazioni locali – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – e riteniamo oggi ci siano le possibilità di rimettere in utilizzo molte seconde case, sia per l’uso diretto da parte dei proprietari, sia per locazioni anche brevi. I numeri ci consegnano una situazione a luci e ombre, ma sappiamo esserci sempre più località che costruiscono opportunità turistiche e aprono nuove frontiere di mercato”.