(guido gabotto) – “Gino Pistoni: giovane testimone per il nostro tempo”.
Un titolo capace di rivelare iridescenze sempre nuove, così come nuovi sono i tempi nei quali siamo chiamati ad attualizzare un Magistero, espresso nella sua forma più alta ed esigente, quella del dolore, del dono di sé fino al sacrificio supremo; così come, prima di quell’ora tragica del 25 luglio 1944, la vita di Gino Pistoni era stata un modo esemplare di inverare quella via mariana alla santità illustrata da cose ordinarie fatte in modo straordinario, nell’umiltà e nella rinuncia a sé.
(Don Piero Agrano apre i lavori con il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato)
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Il pomeriggio di oggi, 25 febbraio, giorno in cui, un secolo fa, il giovane nacque ad Ivrea, è stato davvero un momento di crescita offerto a tutta la comunità, civile ed ecclesiale.
Momento non isolato, anzi innestato in un percorso che condurrà fino al 25 luglio prossimo, ma che sin d’ora si intuisce avrà durata, si rivelerà capace di dilatarsi in echi e risonanze che accompagneranno (ma non solo per questo) il processo di canonizzazione.
Perché Gino Pistoni ha molto da dire agli uomini ed alle donne di oggi, ai giovani soprattutto.
Lo ha ricordato il Cardinale Arrigo Miglio che, nel suo intervento conclusivo (integrale nel filmato che accompagna queste note) ha posto l’accento su due parole idonee a rappresentare canoni di ricerca e riflessione attuali, anche urgenti e coerenti con l’insegnamento del giovane morto troppo presto a Tour d’Hérères in Valle d’Aosta.
Parole come “educare”, anche nella dialettica suggerita con la nozione di libertà, e “riconciliazione”.
Educazione che non elude l’onerosità delle scelte, anzi le assume come servizio e proposta offerta a tutti.
E’ il Vangelo, poi a dire di una radicalità esigente se si vuole pensare ad una idea autentica di riconciliazione: amare i nostri nemici; proprio questa è la testimonianza luminosa di Gino Pistoni, sorpreso dal fuoco nemico mentre, pur consapevole di quanto ciò lo esponesse al rischio, soccorreva un soldato tedesco.
Il Cardinale ha posto una sollecitudine particolare nel richiamare altresì le figure di due Sacerdoti esemplari anche per il loro ruolo di educatori: Don Gianmario Vesco (ordinato nel 1930) e Don Cesare Meaglia (ordinato nel 1936) così da rappresentare un “milieu” diocesano straordinariamente ricco di sapiente umanità.
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Insieme all’intervento di Mons. Miglio, il filmato che pubblichiamo unitamente a queste note ed a qualche scatto fotografico offre i significativi interventi di due giovani: la vita di Gino Pistoni, infatti, è seme di futuro.
E di ciò i giovani che si alternano al nostro microfono sono consapevoli e, soprattutto, paiono impegnati a tradurre nell’oggi quell’insegnamento: facendolo proprio patrimonio spirituale e culturale. Del resto, se non si fa memoria della propria storia, se non la si interiorizza, si rischia di procedere verso il domani come chi cercasse la direzione di marcia guardando lo specchietto retrovisore.
Ecco i giovani che possiamo ascoltare, dunque.
In apertura Federico Colombo, della Parrocchia di Torre Balfredo, ci parla della sua esperienza di Catechista e dell’incontro con il Santo Padre Francesco.
Poi è la volta di Michele Pistoni, pronipote di Gino, Campione mondiale di Kayak junior, con una bella riflessione ad ampio raggio.
Tra un intervento e l’altro, una vera gemma che non si può perdere: il fratello minore di Gino Pistoni, Piergiorgio (peraltro, autore di un breve apprezzato intervento di saluto prima della discussione) ha dato una dimostrazione di come lo unisse al fratello anche la passione per l’armonica a bocca.
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In poco più di due ore, un programma denso di interventi ricco di contenuti.
Dopo i saluti del Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato e del Vice Sindaco della città, Patrizia Del Santo, si sono alternati i relatori, coordinati da Don Piero Agrano, Vice postulatore della causa di beatificazione di Gino Pistoni.
E’ stata poi la volta di Mariarosa Montebianco Presidente uscente dell’Azione Cattolica di Ivrea e di Pierangelo Monti, del Gruppo Amici di Gino Pistoni.
Quindi lo Studioso di Storia Contemporanea Prof. Vittorio Rapetti e Fratel Dino De Carolis, collegato in video, autore del libro su Gino Pistoni “Così è un giovane cristiano”.
Centrale nel dibattito l’intervento di Don Arnaldo Bigio, cultore della figura di Gino, che ha richiamato l’espressione di ammirazione assoluta di Don Domenico Machetta, al cospetto di quel telo segnato dal sangue del giovane morente, con le forze che soltanto gli consentirono di fissare per la posterità quell’ultimo, ispirato pensiero: “Offro la mia vita per l’Azione Cattolica e per l’Italia, W Cristo Re”.
Don Arnaldo non ha mancato di ricordare l’insostituibile contributo che diede alla costruzione di basi documentarie uniche il grande fotografo canavesano Giovanni Torra (ne ha seguito le orme la figlia Barbara, anch’ella professionista eccellente), cui si deve la possibilità di condividere ancora oggi immagini che sono diventate parte di un racconto di santità.
L’incontro si è poi concluso in Cattedrale, con la partecipazione alla S. Messa delle ore 18, presieduta dal Cardinale Arrigo Miglio e concelebrata dal Vescovo Mons. Cerrato.
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Il convegno di oggi, organizzato dalla Azione Cattolica diocesana (che nella mattinata ha tenuto la propria Assemblea elettiva) e dal Gruppo Amici di Gino Pistoni ha avuto un ideale prologo nella mostra “Dalla Resistenza alla Costituzione”, allestita dall’Azione Cattolica regionale e tenutasi nel corso della settimana presso il Municipio di Ivrea.
La mostra, a sua volta, pare coerentemente innestarsi nel percorso verso la Cinquantesima Settimana Sociale, quest’anno significativamente intitolata “Al cuore della democrazia”.
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