Durante la mia recente partecipazione al New York Encounter, devo ammettere che lo spazio più bello è stato “l’angolo dei bambini”. Nel contesto di una kermesse internazionale che riuniva noti giornalisti, sapienti filosofi, cardinali e teologi, medici e scienziati illustri, ricercatori e scrittori di successo, si è creato il “Kids’ corner”, un modo semplice e bello di rispondere alle esigenze delle famiglie che portano i loro figli all’incontro.

Affascinante la lettura della favola di Pinocchio, forse la più letta e ascoltata al mondo da grandi e piccini! Le avventure del burattino di Collodi, la bontà di Mastro Geppetto, la grazia della fata Turchina, lasciavano i piccini a bocca aperta.

Nello spazio opposto alla lettura c’era un laboratorio per bambini più grandicelli: era la bottega di un’artista e dei suoi allievi che realizzavano un mosaico. Partendo da piastrelle colorate, ne facevano tessere da incollare su un disegno che riprendeva un mosaico del volto della Madonna che si trova nella basilica di Santa Sofia a Istanbul. La maestra della bottega, Christianne – alta, dinamica ed energica, con i suoi capelli “sale e pepe”, che incorniciano un bel volto e uno sguardo tutto teso a seguire i passi dei bambini e il progresso delle attività – aveva aperto il “Laboratorio dell’Infinito”!

Grazie all’aiuto di don Roberto, sacerdote italiano della fraternità di San Carlo Borromeo a Washington, gli animi dei bambini erano stati guidati a capire l’importanza dell’opera a cui si sarebbero apprestati ed erano desiderosi di sperimentare qualcosa di bello per se stessi. Gli “allievi” erano impegnatissimi e si incoraggiavano attivamente l’un l’altro: “Riempi quel vuoto”, oppure “No, quel pezzo è troppo grande, prendine uno più piccolo”, o “Trovami un pezzo nero: non quello lucido, il nero opaco funzionerà meglio qui!”.

C’era la gioia di lavorare insieme e creare qualcosa nuovo e magnifico.

Per Christianne il desiderio più grande era che i bambini, tornando a scuola, potessero continuare ad amare le materie di studio. Godendo e lavorando sodo, avrebbero scoperto ogni giorno qualcosa di più grande. “Desidero che possano aspirare a sfide sempre più grandi, perché la vita diventi per ciascuno di questi piccoli il laboratorio dell’Infinito”.