Ci fa piacere iniziare con questo numero del Bollettino Parrocchiale delle comunità di Villareggia, Mazzè e Tonengo, un servizio che pensiamo potrà portare frutto tanto al risvegliopopolare.it quanto, soprattutto, alle Parrocchie.
Leggi cliccando qui il Bollettino.
I Parroci che lo desidereranno potranno inviarci il bollettino (preferibilmente in formato pdf) e noi volentieri lo pubblicheremo, lasciandolo un tempo congruo in home page del sito e rilanciandolo altresì sulla pagina Facebook: da qui potrà essere ulteriormente condiviso e raggiungere tante persone.
I bollettini – tutti i notiziari parrocchiali – sono “fotogrammi” di vita vera, vissuta, palpitante: una fede praticata che è di esempio a tutti anche come esperienza edificante di vita comunitaria.
Ecco, questa pensiamo sia l’urgenza del tempo che siamo chiamati a vivere.
Ne fa un cenno lo stesso Don Alberto Carlevato, nel suo indirizzo di saluto che apre il bollettino (intervento che pubblichiamo, integrale, tra poche righe): siamo chiamati a misurarci con una crescente secolarizzazione che, come sempre avvenuto nei momenti difficili, si può superare con la testimonianza.
Sono le testimonianze di vita vissuta delle comunità ecclesiali a costituire l’esempio più eloquente di quanto la dimensione della fede possa aprirci ad un’esperienza di fraternità e condivisione, capace di arricchire anche le comunità civili in cui siamo chiamati a vivere.
Non teniamo, dunque, la “lampada sotto il moggio”; mettiamola, invece, bene in alto sul “lucerniere” (Mc 4,21-22).
Sempre con umiltà, senza invadenza alcuna, in spirito di fraternità, amicizia e rispetto di tutti.
Ma senza imbarazzi e timori.
Non abbiamo paura di affacciarci al mondo, anche quello dei Social, per raccontare la Fede, per diffondere la Parola, per dire che affidare la nostra vita a Cristo porti consapevolezza, responsabilità, gioia e che questa esperienza è aperta a tutti.
I Parroci ed i loro Collaboratori che lo desiderano, dunque,potranno inviare i loro Bollettini o Notiziari ai recapiti che elenchiamo al termine di queste righe.
Prima di “lasciare la parola” a Don Alberto, ecco dunque come raggiungere Risvegliopopolare.it
Ciascuno di Voi (ogni Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web
risveglioweb@risvegliopopolare.it
che sarà come sempre scaricata ogni giorno.
Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.
Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero
335 8457447
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Ed ora vi lasciamo con la bella lettura dell’indirizzo di saluto pubblicato da Don Alberto in apertura del Bollettino Parrocchiale appena uscito.
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LA PAROLA DEL PARROCO
Anche quest’anno siamo giunti al ‘giro di boa’.
Siamo entrati nel nuovo anno civile.
Quello religioso si era iniziato con l’Avvento.
I due anni non coincidono per le date, ma purtroppo hanno in comune il fatto di essere portatori di problemi.
Il primo quello che deriva dalla “terza guerra mondiale a pezzi” come l’ha definita Papa Francesco, ed il secondo con una sconsolante e sempre maggiore secolarizzazione: l’abbandono della pratica religiosa.
E forse le cose non sono poi così indipendenti le une dalle altre.
Il non riconoscerci figli di Dio comporta che non consideriamo neanche il fratello come tale.
È vero che allestiamo ancora il presepe, e quest’anno nelle nostre parrocchie vorrei dire che ci siamo superati.
Sono stati preparati con cura e competenza.
Ma poi abbiamo assistito al desolante deserto delle nostre chiese anche nei giorni festivi.
Ed i presenti erano quasi tutti coi capelli grigi se non bianchi.
Il sentirci tutti più buoni a Natale sta diventando sempre più un aspetto coreografico.
Quasi che siamo obbligati a manifestare la nostra bontà anche se non proviene dal cuore.
Ed allora invece di regalare amore regaliamo oggetti, magari riciclati.
In Piemonte noi abbiamo l’esempio di grandi Santi direi contemporanei o comunque vissuti molto vicino a noi.
Nella loro vita si sono dedicati con amore ai giovani o ai malati o ai sofferenti nell’animo.
Penso che il miglior augurio che possa fare a tutti noi sia quello di imitare le loro gesta nel nostro piccolo mondo familiare.
Diventiamo portatori di serenità, quella vera, quella che invade il cuore.
Proponiamo a chi l’ha persa, la riconquista di una fede in quel Dio che si è fatto piccolo e umile pur di attirarci a Lui.
Certo non riusciremo da soli a portare la pace nel mondo o a ottenere una maggiore giustizia sociale, ma senza la nostra goccia il mare non sarà mai pieno.
Auguro pertanto a tutti un anno pieno amore e di felicità nella luce del Signore.
Don Alberto Carlevato – Pievano di Villaneggia e Prevosto di Mazzè e Tonengo