Mi sono immaginato che lassù nel cielo, all’indomani della decisione francese di inserire nella Costituzione il diritto delle donne all’aborto, si fosse svolto un incontro tra grandi amici. Carol aveva ripetuto all’amico una delle profezie di Gesù sulla via del Calvario: “Se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.
Jérôme, dopo tanti vani tentativi di aiutare i genitori, insegnare agli operatori sanitari e orientare i legislatori ad affrontare positivamente le difficoltà delle gravidanze complicate o problematiche, si aspettava che l’aborto fosse legalizzato, purtroppo anche “grazie” alle sue scoperte scientifiche.
“All’inizio c’è un messaggio. Questo messaggio è nella vita e questo messaggio è vita. E se questo messaggio è un messaggio umano, questa vita è vita umana”. Aveva parafrasato l’inizio del vangelo di Giovanni per spiegare la legge della trasmissione della informazione genetica. Da un uomo e una donna si sviluppano le prime cellule – che contengono l’originaria e originale informazione – “forzate armonicamente” a svilupparsi in un sistema molto complesso e allo stesso tempo meraviglioso nella sua organizzazione: un essere umano.
Quando iniziò il dibattito che avrebbe portato alla legalizzazione dell’aborto in Francia, la sua coraggiosa difesa della vita che – geneticamente cioè scientificamente – è umana sin dal concepimento, gli era costata l’ostilità del mondo accademico e culturale e, oltre alla carriera, anche il premio Nobel. La sua scienza, la sua mente, la sua purezza e il suo coraggio, avevano subito conquistato Carol, che – raggiunto dalla notizia della scomparsa dello scienziato – si era recato sulla sua tomba. Un ultimo omaggio a “fratello Jérôme”.
Non è sufficiente dimostrare che si tratta senza dubbio di vita umana, ma è fondamentale definire che cosa è l’essere umano. Infatti, se esso è frutto del caso ne posso fare ciò che voglio; se invece è rapporto con il Creatore, è veramente sacro.
San Giovanni Paolo II si trova con il servo di Dio Jérôme Lejeune nel Regno del Padre: non manca l’apprensione per la cara Francia, “figlia primogenita” della Chiesa, che, prima nel mondo e nella storia, ha inserito il diritto all’aborto nella legge delle leggi, la costituzione.
Jérôme ci ricordava: “Non abbiate paura. Ci resta la saggezza, la sapienza eterna, quella che gli uomini non hanno inventato: Ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”.