Dall’ingresso di Gerusalemme al Golgota: il racconto degli ultimi giorni della vita di Gesù racchiuso in due ore.
Ore intense, di preghiera, in cammino. Un cammino per “rivivere” non solo gli ultimi giorni e momenti che hanno preceduto la morte di Gesù, ma tutta la sua vita, i suoi sguardi, la lezione della compassione, la gioia della speranza, del perdono; la bellezza dell’amicizia, la fede della conversone, la pazienza dell’attesa… tutto in due ore.
Tra cortili, strade, prati, orto biblico, in un cammino di meditazione e di letture del Vangelo.
La rappresentazione sacra della Via Crucis figurata, azione liturgica che da tre anni anima la parrocchia di Borgo Revel, ancora una volta ha consentito un momento di vita ecclesiale comunitaria di grande significato. Un momento di vita comunitaria capace di coinvolgere grandi e piccoli, davvero contenti di vivere questa esperienza.
Esperienza che, come le precedenti, nate dall’idea di “essere sinodo”, la Via Crucis, quest’anno inserita nella cornice liturgica della Domenica delle Palme, riflette il percorso pastorale della piccola, ma viva comunità parrocchiale di Borgo Revel.
Abbiamo ascoltato dall’ideatrice e curatrice della rappresentazione, anche delle edizioni precedenti, prof.ssa Acide Elisabetta, autrice del testo, della sceneggiatura e della regia, che commenta per i nostri Lettori la scelta, sua e del Parroco, Don Valerio D’Amico, di redigere i dialoghi attingendo dai racconti della Passione e morte, come sono presentati nei quattro Vangeli.
La fedeltà alla Parola è essenziale per riflettere con fede su ciò a cui siamo chiamati.
Sottolinea la prof.ssa Acide:
“La particolarità di quest’anno è relativa al grande impegno che molti parrocchiani stanno profondendo anche per la realizzazione del Musical del prossimo 30 giugno, al quale si sono preparati anche come cammino di formazione, di spiritualità e di carità ed ha visto la partecipazione, in particolare dei gruppi parrocchiali impegnati proprio nelle diverse attività del cammino sinodale.
Se lo scorso anno la “partenza” è stata la “casa di Betania”, quest’anno abbiamo preso le mosse da quel “Monte degli ulivi”, quell’ingresso trionfale su con un puledro, figlio d’asina: ingresso da Betfage e Betania, verso la città di Gerusalemme”.
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Sentire che una piccola comunità sta programmando addirittura un Musical, ci esorta ad approfondire; di che si tratta?
Così la “regista” di queste iniziative risponde:”
“Il titolo è Vite e tralci” ed abbiamo pensato di realizzarlo in occasione dei duecento anni della nascita del benefattore che ha cambiato il volto del nostro Borgo, il Conte Cesare Thaon de Revel e Sant’Andrè. Anche per questo l’ho scritto per valorizzare ed affermare sempre più la logica del “bene”.
Si inizierà con l’attesa del Messia per proseguire con la presentazione di alcuni Santi piemontesi e “moderni”.
La parte centrale sarà dedicata all’opera di beneficenza del Conte a Borgo Revel. In conclusione porremo l’accento sull’invito a essere tralci uniti alla vite per portare frutto per essere portatori del Vangelo con la vita e le opere”.
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Soddisfatta questa curiosità, ricordiamo che nella Parrocchia di Sant’Anna in Borgo Revel partecipano assiduamente e cooperano molti gruppi parrocchiali che, con servizi diversi, collaborano alla gestione delle attività parrocchiali e liturgiche, segno di una Chiesa che cammina per essere “rinnovata” nell’esperienza con Dio e di Dio, per essere in ascolto attento della Parola e per vivere il Vangelo con la vita.
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La sacra rappresentazione si è svolta per le vie del borgo, dove figuranti e popolo hanno “fatto comunione”, e si è conclusa con la celebrazione della solenne liturgia della Santa Messa presieduta dal parroco don Valerio D’Amico.
Una scelta precisa, che sottolinea il cammino di scoperta e riscoperta della propria fede come singoli e come comunità: in “comunione di preghiera”.
Il nostro filmato, che ha ripreso alcuni momenti particolarmente intensi di questo cammino di fede e preghiera, si apre proprio con l’omelia di Don Valerio.
Le Letture sono, evidentemente, quelle della Domenica delle Palme (Is 50, 4-7; Salmo 21; Fil 2, 6-11; Mc 14, 1- 15, 47).
Ma apriamo il video con la parola del Sacerdote, che ha dettato un’omelia sapiente e molto efficace, anche per sottolineare, anche così, come la nostra azione, lo scopo della nostra comunicazione, sia proprio quello di offrire comunicazione pastorale. Che, pertanto, non può che avere un momento centrale, in ogni circostanza, nella Parola di Dio e nella sua spiegazione, a cura dei Presbiteri.
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Davvero intensa è stata la partecipazione di tutti, meditazione ed ascolto di quella Parola che ci conduce alla crescita della dimensione contemplativa, per “vedere le cose” con uno sguardo nuovo.
Tutto cresce attraverso la preghiera, anche la comunità.
I testi ripresi – sottolinea ancora la prof.ssa Acide – ci hanno accompagnato a compiere quei passi fino al Golgota, ascoltando il racconto degli evangelisti: siamo stati nel cenacolo, con Gesù che insegna a servire, a chinarsi, a guardare l’uomo. Siamo stati in quell’orto degli ulivi, come i discepoli addormentati, sopraffatti dalla stanchezza. Siamo stati ad attendere quella “sentenza”. Abbiamo udito quella folla gridare “crocifiggilo”. Siamo stati sotto quella croce… e sotto quella croce abbiamo ascoltato quelle parole, abbiamo sentito un soldato romano dire “quest’uomo era veramente Figlio di Dio”.
Sotto quella croce – prosegue – con Maria, abbiamo visto giungere l’ “ora”, e siamo stati “lì” con la Madre, una Madre del dolore e della speranza, una Madre per quelli che credono e crederanno.
Tutto in due ore: dall’ingresso in Gerusalemme al Golgota., per comprendere che Gesù non dà a “ciascuno il suo”, ma ad ognuno dà quell’Amore totale ed assoluto, Se stesso.
Incarnazione e Passione: vita per entrare nella morte, attraversarla e vincerla.
Per ogni uomo.
La santa Messa solenne, si è conclusa con la benedizione all’esterno della Chiesa, altro gesto significativo di quella “Chiesa in uscita”, di quella Chiesa che annuncia, di quella Chiesa che è volto visibile e gioioso del Risorto.
La comunità si prepara a vivere con fede la Settimana Santa: saranno celebrati in Parrocchia la cena Domini giovedì alle ore 19, la liturgia della adorazione della croce alle ore 19 e la solenne Veglia Pasquale sabato alle ore 18.
Una domanda, preparata per ciascuno di noi, ha concluso la liturgia:
“E io dove dov’ero in quel racconto?”.
La settimana Santa ci aiuti a pregare con cuore rinnovato, contemplando la croce di Cristo, il Figlio di Dio che muore per amore, per essere anche noi capaci di allargare le braccia per abbracciare il mondo.
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Al termine della Celebrazione il Parroco ha voluto rendere una apprezzata informazione sui progressi compiuti dalla Parrocchia nelle opere di restauro dei pregevoli beni architettonici, artistici e storici di questa chiesa.
Ha posto l’accento in particolare su alcune opere edilizie e sul pregevole recupero di due dipinti di grande valore, che ora sono restituiti alla pubblica fruizione.
Il ringraziamento sincero in primis ai Parrocchiani che hanno contribuito sia con le loro donazioni, sia con la sottoscrizione dell’8 per mille e poi alle pubbliche Istituzioni.
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