È proprio una brutta bestia e come non mai con tutte queste piogge e umidità poco relativa ma molto realistica, il mal di schiena domina. Per i fortunati che non ne soffrono, basta stare attenti agli spot pubblicitari che in questo periodo propongono martellando creme, cerotti e tante altre “bellezze” per lenire quella che è ormai quasi una piaga sociosanitaria.

Negli spot i sofferenti con una smorfia di dolore inarcano la schiena e una luce rossa evidenzia il dolore che provano. Dopo la doccia mosso dalla curiosità, mi sono guardato allo specchio la schiena, usando un secondo specchietto portatile.

Però malgrado il dolore non avevo nessuna luce rossa lampeggiante. Ma avendo il dolore continuo, anche la notte, mi sono dovuto rivolgere dopo settimane passate stoicamente a sentir male, ad una specialista dei massaggi. Che poi uno pensa ai massaggi come a qualcosa di dolce e piacevole. Tutt’altro. Penosamente mi sono disteso a pancia in giù, sbagliando la mira; non ho centrato il varco per infilare la testa e sono caduto di faccia sul mio naso.

Riprovato il colpo, fissavo delle piastrelle in graniglia di marmo del pavimento dello studio. Finita la prima parte, si è trattato di girarsi a pancia in su. Che col dolore alla schiena è stata una vera impresa, effettuata in preda a crampi ovunque. Con l’abilità di una foca sulla terraferma e il peso di una balena spiaggiata, mi sono ritrovato con la nuca nel foro ad ammirare una controsoffittatura, credo in cartongesso.

Finita la seconda parte del trattamento, ho riguadagnato la posizione eretta dopo più di un’ora di manipolazione. Sono riuscito a rivestirmi con una dignità ritrovata rispetto al momento iniziale della svestizione.

Una luce irreale è entrata così nello studio che ha ammantato la fisioterapista come una visione celestiale.