(di Ferdinando Zorzi)

Al termine del suo percorso terreno, dopo essere risorto e aver inviato i suoi apostoli, Gesù “fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” ma, allo stesso tempo, rimase con loro attivamente, confermando la Parola. Solo il Signore, nella sua natura divina, poteva liberamente abbassarsi tra gli uomini, per poi ascendere nella Gloria. Nella natura umana resta indelebile la tensione a salire, avvertendo però tutto il peso delle difficoltà connesse al peccato e alla quotidianità.

In molti hanno rappresentato l’ascesa difficoltosa come una metafora della vita, con i buoni propositi e la volontà spesso ostacolati e frustrati dalla fragilità della condizione umana. In Letteratura, è molto nota la descrizione dell’ascesa al Monte Ventoso di Francesco Petrarca, concepita in forma di lettera in latino a Dionigi da Borgo San Sepolcro, il frate agostiniano che gli aveva donato la copia delle Confessioni.

Accompagnato dal fratello Gherardo che, avendo scelto la vita religiosa, sale per la strada dritta, Francesco si perde in sentieri tortuosi ed è molto affaticato, ma alla fine riesce ad arrivare in vetta e, aperto il libro da cui non si separava mai, vi legge: “E vanno gli uomini a contemplare le cime dei monti, i vasti flutti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri e dimenticano se stessi”.

Anche gli alpinisti hanno spesso interpretato le scalate come una salita verso il Cielo, irta di fatica e insidie. Don Pierino Balma Marchis, dopo aver scalato centinaia di volte le nostre montagne canavesane, celebrandovi spesso la Santa Messa, e aver posto la statua della Madonnina sulla cima del Gran Paradiso, confidava negli ultimi anni della sua vita: “Speriamo che il Signore perdoni queste mie debolezze, perché a dover essere scalate veramente sono le vette dello spirito”.

Con l’aiuto del Signore, per continuare a salire.

Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni,
parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.