Mentre l’incessante pioggia dell’ultima settimana ci ha fornito ottimi elementi di discussione sul clima, nell’attesa del gran caldo e del prossimo corale gracidar di rane ci consoliamo osservando la nuova viabilità eporediese: chissà che sorga qualche nuovo spunto per modifiche ulteriori e non solo temporanee, se funzionali.

Oggi è il 9 maggio, che forse diventerà una data importante nei prossimi decenni. Per adesso accontentiamoci di ricordare la Giornata dell’Europa che si celebra proprio il 9 maggio di ogni anno. Questa data ricorda la presentazione da parte di Robert Schuman del “Piano di cooperazione economica”, in realtà ideato da Jean Monnet: la cosiddetta “Dichiarazione Schuman” segnò l’inizio del processo d’integrazione europea con l’obiettivo di una futura unione federale.

In realtà, fin dal 1964 il Consiglio d’Europa ha celebrato il 5 maggio come “Giorno dell’Europa”, ricordando la propria fondazione avvenuta il 5 maggio 1949. La Comunità Economica Europea adottò invece come “Giorno dell’Europa” il 9 maggio in occasione del vertice tenutosi a Milano nel 1985, in ricordo della proposta che Robert Schuman presentò il 9 maggio 1950 per la creazione di un nucleo economico europeo, a partire dalla messa in comune delle riserve di carbone e acciaio, come primo passo verso una futura Europa federale, ritenuta indispensabile al mantenimento della pace.

La data odierna coincide anche con il giorno che segna la fine della Seconda Guerra mondiale: si tratta infatti del giorno successivo alla firma della capitolazione tedesca, quando furono catturati Hermann Göring e Vidkun Quisling. Il 28 aprile era stato ucciso Benito Mussolini, due giorni dopo si era suicidato Adolf Hitler e l’esercito dell’Armata rossa aveva occupato Berlino.

Altro modo originale per festeggiare l’Europa è quello dedicato alla romanità e scelto la scorsa settimana dalla città francese di Nîmes: si sono visti 600 giovani rievocatori arrivare da tutta Europa uniti da un grande gioco di squadra e da valori comuni contemporanei e storici. Un pubblico che si è mosso da ogni parte di Francia, e d’Europa, un movimento di persone attente alla rievocazione di un capitolo di storia. Impressionanti i numeri malgrado la pioggia: oltre 27mila spettatori nelle arene e folla nel centro cittadino.

Dal 3 al 5 maggio, le Giornate Romane di Nîmes hanno riscosso un grande successo; addirittura 6mila persone sono passate dai Giardini della Fontana, a visitare il castrum, tenuto in gran parte dagli studenti di tre scuole superiori di Ivrea inquadrati nella III Legio consolare repubblicana. Una vera festa multilingue per la qualità dell’evento e l’attrattiva della città, come ha potuto dire a ragione il sindaco di Nîmes.