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(elisabetta acide) – Il nostro excursus della devozione mariana ci porta al titolo di Maria “Auxilium Christianorum”, “Aiuto dei Cristiani”, invocata anche nelle litanie Lauretane del Rosario.
La festa Maria Aiuto dei cristiani, del 24 maggio, venne istituita da papa Pio VII il 15 settembre 1815 in ricordo suo trionfale rientro a Roma (24 maggio 1814) dopo la prigionia sotto Napoleone a Fontainebleau.
Nei trattati di Mariologia, da sempre si ricorda Maria come “presenza mediatrice”, soccorritrice tra l’uomo e Cristo, donna “donata” all’umanità, alla Chiesa, all’uomo proprio dal Figlio stesso.
Si deve a Clemente VII l’approvazione, nel 1601 della “litania” comparsa nel 1576, appunto con il tutolo di “Aiuto dei Cristiani” a seguito della vittoria di Lepanto, e aggiunta da papa Pio V, quale “avvocata”, “aiuto” dei cristiani già nel 1524.
La Lumen Gentium nel 1964 la cita in particolare, nel ricordo del “papa mariano” Pio V, il domenicano che affidò a Maria le armate della cristianità, nella lotta contro i turchi giunti in Europa, che si concluse, appunto, con la battaglia contro gli ottomani, nel golfo di Lepanto, all’imboccatura dell’istmo di Corinto (1571).
Ricordiamo che proprio i soldati, al ritorno dalla battaglia, si recarono a Loreto, per ringraziare la Madonna.
Il grande quadro che raffigura proprio questa battaglia del Palazzo Ducale di Venezia (commissionato prima a Jacopo Tintoretto e in seguito a causa della distruzione della prima opera per un incendio a Andrea Michieli), reca la scritta, per volere del Senato veneziano: “Né potenza, né armi, né condottieri ci hanno condotto alla vittoria, ma Maria del Rosario”.
Sicuramente, proprio nella zona Piemontese (anche se va ricordato il culto a Maria Ausiliatrice, molto diffuso a Pompei per la premura di Bartolo Longo), il ricordo non può non andare a San Giovanni Bosco, il “padre e maestro della gioventù” che nell’ottocento, a Torino, si affidava ed “affidava” le “questioni ingarbugliate”, “i giovani”, le “situazioni quotidiane”, proprio a Colei che è aiuto e sostegno nelle difficoltà, con fiducia totale e preghiera costante.
Non vi è istituto salesiano (della Congregazione di San Francesco di Sales, i salesiani, congregazione da lui fondata e Figlie di Maria Ausiliatrice, fondata con S. Maria Domenica Mazzarello), che all’interno delle proprie strutture, non ne affidi le opere a Maria Aiuto dei Cristiani.
Ricordiamo proprio il detto di San Giovanni Bosco: “Il Signore e la sua divina Madre non permetteranno che si ripeta invano: Maria aiuto dei Cristiani, prega per noi!”
E proseguiva con le sue “raccomandazioni”, ai giovani, ai confratelli: “La Madonna non lascia mai le cose a metà.
Io vi raccomando di invocare sempre il nome di Maria, specialmente con questa giaculatoria: Maria Ausiliatrice dei Cristiani, prega per noi.” (Dalle Memorie Biografiche III, p. 212) , con quella fede e quella fiducia “semplice”, ma “granitica”, che solo chi confida e si affida può avere.
Occorre ricordare che attualmente Maria Aiuto dei Cristiani, viene associata alla “memoria” di don Bosco e forse serve ricordare che nella storia del Piemonte della metà del 1800, il sacerdote si “rivolse” alla Madonna della Stella, che l’ allora arcivescovo di Spoleto, mons. Arnaldi, aveva denominato l’8 maggio 1862 con il titolo di Auxilium Christianorum.
Don Bosco ne dava l’annuncio il 24 maggio 1862 nella “Buona notte” ai suoi ragazzi : “Don Bosco annunzia alla sera con grande contentezza la prodigiosa manifestazione di una immagine di Maria avvenuta nelle vicinanze di Spoleto”.
Da qui il passo è stato breve: in occasione della festa di Maria Immacolata dell’ 8 dicembre 1862 , il sacerdote dirà al chierico Cagliero il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime nostre opere degli oratori festivi.
Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana”.
Maria, dunque “aiuto”, colei che invocata come Madre dei cristiani e della Chiesa, è “soccorritrice”.
Non dimentichiamo il già citato in precedenti articoli
Trattato della vera devozione a Maria (VD 210; cfr. VD 50):
“Dei buoni uffici che la Vergine santa esercita verso i suoi figli e servi fedeli, il quarto consiste nel difenderli e proteggerli contro i loro nemici…”.
E nel 1862 la sua devozione mariana a colei che è “Aiuto dei cristiani trova realizzazione nell’edificazione della Basilica di Maria Ausiliatrice, nel complesso di Valdocco, “volto” di quella donna che nel sogno dei 9 anni gli disse: “A suo tempo tutto comprenderai». La devozione a Maria, allora diventa elemento sostanza per l’educazione ai ragazzi e ragazze che si affideranno alle cure della Famiglia Salesiana: una mamma per i “figli”.
Forse quel “terribile come un vessillo di guerra.” (Ct 6,4) è proprio l’immagine di Maria, donna che “lotta” con l’uomo, nelle “battaglie” della vita, una “battaglia” senza armi che non quelle della preghiera, del sostegno, della “presenza” che conforta, che sostiene, che sorregge.
«La Vergine Maria con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che siano condotti nella patria beata. Per questo la Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice» (Lumen Gentium, n. 62).
Mi piace il passaggio del documento dove si sottolinea la “materna carità” di Maria, come Colei che si “prende cura”, forse spesso dimentichiamo il vero senso della “carità”.
La “fiducia” in Colei che “premurosa non abbandona i figli”, come nei racconti del Vangelo, dove la sua premura, la sua sollecitudine, la spinge ad interessarsi alle necessità “Non hanno più vino”, “tuo padre ed io ti cercavamo” “ Maria che si alzò e andò in fretta”, Maria che “serbava tutte queste cose nel suo cuore”, donna che “non conosce uomo”, ma che sarà madre del Figlio di Dio, Colei che farà incontrare l’amore umano e quello divino.
Donna di carità.
La carità non dettata dalla “fretta”, ma dalla sollecitudine.
La carità del saluto alla cugina.
La carità dell’aiuto, perché Maria è portatrice di grazia e santità.
Aiuto dei cristiani, dunque, come “ponte” tra cielo e terra, come Colei che adombrata dallo Spirito, sa con fiducia, abbandonarsi ai disegni di Dio.
Aiuto dei cristiani perché è Colei nella quale rifulge la Grazia di Dio, per una fede salda.
Aiuto dei cristiani perché Maria è Colei che ha creduto.
Sull’esempio di Maria, aiuto dei cristiani che “parte”, con quella sollecitudine che caratterizza il desiderio di “prossimità”, quale modello di cristiano, invochiamo Maria ogni giorno, lei che ci è Madre, saprà sostenerci nelle prove più difficili, lei che ci è “aiuto” saprà essere modello di speranza, lei che ci è madre, saprà rischiarare il nostro cammino di persone e di cristiani, lei saprà “assistere” il cammino della Chiesa.
Ricordiamo ancora le parole di San Giovanni Bosco:
“La santa Vergine ci aiuti a vivere attaccati alla dottrina e alla fede, di cui è capo il romano Pontefice vicario di Gesù Cristo, e ci ottenga la grazia di perseverare nel santo divino servizio in terra, per poterla poi un giorno raggiungere nel regno della gloria in cielo.” (Degli scritti di San Giovanni Bosco, sacerdote (“Meraviglie della Madre di Dio […]”, Opere edite, XX, Roma 1976, 217-220; 197-200)
Non dimentichiamo che nel libro degli Atti degli Apostoli, viene ricordata Maria in preghiera (At 1,12-14)
“Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.”.
L’ultima “nota” di Maria nel Nuovo Testamento, la presenta, “in preghiera” non da sola ma “insieme”.
Una immagine bellissima di Colei che prega, Maria madre di preghiera, Maria aiuto di coloro che pregano, di coloro che “con” Maria pregano, ma “insieme”, come comunità, con assiduità e perseveranza.
Se lo Spirito Santo ha “spinto” i discepoli fuori dal cenacolo, ha condotto Maria alla “guida” della preghiera, il cuore della Madre che continua a riversare e trasmettere quell’amore, che non si abbandona alla disperazione, ma alla invocazione.
Preghiera “assidua e concorde…insieme”, sono queste le caratteristiche della preghiera della Chiesa, preghiera nella comunione e nella comunità, fatta con “concordia” con “il cuore” unito e unanime, la preghiera, “non per me”, ma per tutti”, a preghiera della “sollecitudine”, della “carità”, dell’unità, della pace.
Preghiera di lode, non solo di “richiesta” e Maria è modello di “lode” a Dio, con le parole e con la vita.
Maria che è stata “preghiera vissuta” ci insegni, come nostro aiuto, a pregare incessantemente e per lei, giungere a Cristo.