(elisa moro) – «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?» (Memorie di Suor Lucia, I, 162).

Un invito forte quello che la Vergine Maria rivolge a Fatima, a tre semplici bambini, umili pastorelli della campagna portoghese, Lucia dos Santos, di 10 anni e i suoi cuginetti, Giacinta, di 9 anni e Francesco Marto, di 7 anni.

E’ il 13 maggio 1917, siamo alla Cova da Iria: i tre bambini stanno giocando mentre accudiscono un piccolo gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia.

Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano.

È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno: sempre il giorno 13 (tranne che ad agosto), fino ad ottobre, dove una folla stimata tra le 30 e le 100 mila persone assisterà al famoso “miracolo del sole”, il grande segno visibile, preannunciato dalla Vergine.

Le apparizioni di Fatima, che ottennero presto il riconoscimento ecclesiale, sono tuttavia particolarmente significative per l’attualità del loro contenuto, anzi, per citare il Cardinal Manuel Cerejeira di Lisbona, “non fu la Chiesa che ha imposto Fatima, ma fu Fatima che si impose alla Chiesa”.

Il messaggio di Fatima, ribadito più volte dalla Vergine, è evangelico: “convertitevi, (fate penitenza) e credete al Vangelo” (Mc 1,15).

Sono infatti queste le prime parole del Messia rivolte all’umanità, all’inizio della sua missione.

Nelle parole di Fatima si intravede questa dimensione dell’amore materno, che col suo raggio comprende tutta la strada dell’uomo verso Dio: quella che conduce attraverso la terra, e quella che va, attraverso il purgatorio, oltre la terra.

La sollecitudine della Madre del Salvatore è la sollecitudine per l’opera della salvezza: l’opera del suo Figlio.

Maria propone una via sicura, consacrare il mondo al Suo Cuore Immacolato, per riportare l’intera umanità al Cuore trafitto del Salvatore, alla fonte stessa della Redenzione.

Scorrendo le pagine dei Vangeli ci rendiamo conto di come si parli del Cuore della Vergine come di un “posto” in cui si trovano racchiusi tutti i misteri di Dio.

San Luca (2,19), infatti, scrive: «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore».

Anche la devozione al Cuore Immacolato di Maria, come quella al Sacro Cuore, non è d’epoca recente.

Alcuni riferiscono che sin dall’antichità fosse oggetto di un’attenzione particolare, ma sarà solo tra il XVII e il XVIII secolo che avremo la vera grande diffusione della devozione a quelli che spesso erano onorati assieme: i Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

Tra le “rivelazioni private” che hanno favorito la devozione al Cuore Immacolato di Maria ricordiamo in particolare quelle di Fatima (riconosciute dalla Chiesa), dove la Santa Vergine rivelò il desiderio di Dio di diffondere nel mondo la devozione al proprio Cuore Immacolato.

Non a caso, l’allora cardinal Joseph Ratzinger, nella presentazione al testo “Il messaggio di Fatima”

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con cui si pubblicava il testo integrale del segreto, scrisse che «Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne» oltre che affermare come «il messaggio di Fatima, con l’accorato appello alla conversione e alla penitenza, sospinge in realtà al cuore del Vangelo», a quel dinamismo tipico del credente, chiamato al continuo conformarsi a Cristo.

La missione di Fatima “non è certo conclusa” (Benedetto XVI, 13 maggio 2010): nel 1917 la Madonna annunciava una “passione della Chiesa” che si manifesterà “in modi diversi, fino alla fine del mondo”.

La Chiesa subisce molti attacchi, esterni certamente, ma anche dall’interno delle sue stesse membra, a volte in conflitto, come ha ribadito Papa Benedetto, nel suo viaggio apostolico a Fatima, nel 2010: “oggi lo vediamo in modo realmente terrificante, la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa”.

Occorre allora fiducia totale e incondizionata in Colei che tutto può presso il trono di Dio e che maternamente e teneramente guida i suoi figli.

Solo confidando in Maria tanti conflitti si dissolvono; solo attraverso l’arma potente del Santo Rosario tante grazie si ottengono; solo affidandosi a Lei, Madre della Chiesa, il cammino dell’intera umanità sarà verso la vera e sola Redenzione che Cristo può donare.

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