Dopo due anni trascorsi a Dublino era rientrata a Nichelino, dieci anni fa. Poi un giorno la sua amica del cuore, che nel frattempo si era spostata a Berlino, l’aveva invitata a raggiungerla. Senza esitare, aveva salutato sua madre ed era partita con la valigia piccola. Dopo qualche tempo chiamò la madre per dirle che non sarebbe tornata a Nichelino se non per fare la valigia grande.
Correva l’anno 2010 e iniziò così i suoi 8 anni di vita berlinese, nel più bel quartiere per una giovane, quello turco. Lei non ama fare la pendolare e già allora capì che doveva cercare casa nel quartiere più vivace della città. Tutti quelli che volevano divertirsi e fare cultura si spostavano lì, infatti. Trovò casa, lavoro e tutto il resto, entrando ben presto perfettamente in armonia nella comunità italiana del quartiere, assumendo persino un accento romano mentre studiava tedesco e cuciva vestiti per bambini. La maggioranza italiana di quel quartiere è romana.

Così la vita di quella ragazza si intrecciava con quella di una città viva e cosmopolita, rinata dalle ceneri del III Reich che l’avrebbe voluta capitale della razza pura. Ma la ragazza aveva un tarlo: non voleva restare in Germania per sempre. Così, tenendo sempre un piede nelle graduatorie della scuola, ebbe una nomina in Italia. A Ivrea. L’accettò e vi arrivò qualche giorno fa da Berlino con la valigia piccola.

Passata a salutare la mamma a Nichelino, sta cercando casa a Ivrea. Continua a non amare il pendolarismo. Le piace vivere dove lavora e crede che ad Ivrea la gente arrivi da altri luoghi per divertirsi. Il primo atto è stato quello di andare al cineclub a vedere un film di Bergman che si era persa in gioventù: “La fontana della vergine”. Fa fotografie da sempre ed è fiduciosa – anzi, sicura – che farà qualcosa di interessante anche qui. Non le resta che prendersi quei pochi giorni per andare a fare la valigia grande. Immaginiamo dovrà essere veramente grande per recuperare con un furgone 8 anni di vita in oggetti, mobili e cose e portarle a Ivrea nella casa che sta cercando.

Non tutti pensano ad andare via. C’è sempre qualche originale “controcorrente”.

Fabrizio Dassano