“Chi ha fondato la Chiesa conosce perfettamente la strada d’uscita dai sepolcri.

Perché è già uscito lui una volta dal sepolcro”.

Omelia veramente avvincente e persuasiva, quella dettata da Padre Alessandro Codeluppi C.O., che il Parroco di Mazzè, Villareggia e Tonengo, Don Alberto Carlevato, ha invitato a Barengo, l’11 giugno scorso, in occasione della Festa di San Barnaba, Patrono della piccola, ma viva a vitale comunità.

Abbiamo più che volentieri elaborato il video che i Volontari della Parrocchia hanno messo a repertorio, presentandolo qui perché resti a documentare questo sempre edificante momento di fede ed anche perché i pensieri offerti da Padre Alessandro restino a disposizione di tutti, per la nostra meditazione e crescita nella fede.

Dunque, la Chiesa dei primi tempi, quella raccontata dagli Atti degli Apostoli in particolare, da San Paolo, quella Chiesa che “A Diogneto” insegna – con uno sforzo di fantasia – a collocare “nel” mondo, senza tuttavia essere “del” mondo perchè:

A dirla in breve, come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani”.

All’illusione di una ricetta buona per sempre, al cristiano è riservato piuttosto l’onere di una ricerca utile ad attualizzare, nello scorrere dei secoli, la Parola affidata all’Evangelista San Giovanni (15,18,21):

“Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”.

Così, si comprende meglio perché il Salvatore stesso, con le parole dell’Evangelista San Matteo, abbia voluto istruire i propri Apostoli inviati ad annunciare il Vangelo fino agli estremi confini della Terra, con parole che possono apparire sorprendenti.

Come non essere impensieriti, forse anche spaventati da un simile compito: annunciare il Vangelo ai popoli?

Come non pensare ai problemi anche “organizzativi” che un tale impegno postula?

Molti anni più tardi, John Kennet Galbraith avrebbe intuito che le fonti del potere umano fossero la “proprietà”, la “personalità” e l’ “organizzazione”.

E se bisogna fondare un movimento, realizzare un’opera, insomma costruire i nuovi players della Storia, è vero che si debba pensare a come stare, nel mondo.

Gesù, però, sorprende sempre, a partire da quei primi suoi inviati (Mt. 10, 9-10): 

“Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento”.

Ecco il crinale stretto su cui cammina l’annuncio della Parola: nel mondo, ma sapendo che la Chiesa non vive e non vivrà grazie alle categorie del mondo, all’organizzazione.

Vive e vivrà grazie all’azione dello Spirito Santo, alla nostra capacità di tenergli sempre aperta la porta del nostro cuore.

Vive e vivrà se sapremo essere Chiesa partendo dagli ultimi, da coloro che gli altri scartano.

“Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

Dunque – come assicura in esergo Padre Alessandro – le Letture offerte dalla Liturgia nel giorno in cui si ricorda San Barnaba, sono un antidoto contro la tristezza.

Un antidoto contro la disperazione, capace di vincere, anche in questo periodo storico, la sensazione di stanchezza, la paura del futuro.

Ma – come abbiamo richiamato all’inizio – l’omelia di Padre Alessandro è qui, proposta nel filmato, proprio perché possiamo ascoltare direttamente e poi tornarci e pensare.

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Come illustra la gallery, anche quest’anno bisogna ringraziare, per questa bella occasione di incontro e preghiera, Don Alberto Carlevato e la sua bellissima “squadra” di Collaboratori parrocchiali – in primis, tra questi il Diacono Paolo Brun – che gli sono vicini con intelligenza, affetto e laboriosità davvero encomiabili, che certo non sfuggono, tantomeno all’occhio “allenato” a cogliere i talenti “organizzativi”: ma non c’è contraddizione con tutto quanto detto prima.

Non bisogna poi dimenticare i Priori, Sabina Cazzanti e Tommaso Rinero.

La Liturgia è stata animata dalla Corale San Francesco d’Assisi di Tonengo, mentre la processione è stata accompagnata dalle note della Banda Musicale “La Fiorita” di Mazzè: entrambe le formazioni assai apprezzate, come di consueto, per le belle esecuzioni.

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