Agosto, estate, caldo, vacanze, riposo, il vuoto attorno… Chi non vede l’ora di fuggire dall’afa soffocante e dalla routine lavorativa? Il desiderio di vacanza è diventato una necessità impellente, quasi un’urgenza fisica, spirituale e mentale, sempre più polarizzata fra chi tutto può e chi no: quest’ultimi sempre più numerosi, ahimè!
Derivato dal verbo latino “vaco”, il lemma “vacanza” non è nient’altro che il suo participio presente. La forma verbale aveva come uso, fra gli altri, quello di indicare il tempo in cui i soldati non erano in servizio: un tempo di sospensione dalle responsabilità e dagli impegni, quindi.
Il dizionario ci racconta che “vacanza” significa letteralmente “essere vuoti, liberi, vacanti”. In un certo senso, la vacanza è un’occasione per svuotarsi delle preoccupazioni quotidiane e fare spazio a qualcosa di nuovo, che possa rigenerarci e riempirci di nuova energia
Don Luigi Giussani ci offre una riflessione profonda su questo tema: “Il lavoro contende col riposo lo spazio della vita, ed è abbastanza impressionante questo binomio”. Dunque essenziale è trovare il giusto equilibrio.
Nella vacuità di questo tempo possiamo scegliere se lasciarlo sterile o farlo fruttare. Possiamo spiaggiarci sotto l’ombrellone e lasciare il tempo scorrere inesorabilmente, o anche dormire fino allo sfinimento (sfinito dal dormire è già un bel dire…!!!).
Il nulla si può lasciare vuoto o riempire. Ma la vacanza non è il nulla. Offre l’occasione di riscoprire noi stessi nella relazione con gli altri e con Dio. San Josemaría Escrivá sottolineava che “riposare significa cambiare occupazione”. Non si tratta di non fare nulla, ma di fare qualcosa di diverso, che ci piaccia e ci rigeneri. Cambiare attività ci permette di rinnovare la nostra attenzione e di coltivare aspetti di noi che durante l’anno tendiamo a trascurare.
Su questo rincalza ancora don Giussani: “Quello che una persona veramente vuole lo capisco non dal lavoro, ma da come usa il suo tempo libero”. Le vacanze ci offrono l’occasione di impegnarci con ciò che riconosciamo come valore prevalente nella nostra vita, altrimenti rischiamo di sprecare questo tempo prezioso. È così bello il nulla vacanziero… se poi non resta sterile lo è ancora di più.