Novità in arrivo nell’ambito delle patologie croniche con l’aggiornamento del Piano Nazionale delle Cronicità, strumento importante per il controllo e la prevenzione delle malattie croniche, e l’attuazione di protocolli di intervento e di assistenza utili a garantire l’acquisizione ed il mantenimento di stili di vita salutari e dignitosi della persona.
Già nel 2016 era stato identificato un primo elenco di patologie croniche; ora nella lista sono state inserite l’obesità, l’epilessia e l’endometriosi, ciò che garantirà ai pazienti la possibilità di accedere a percorsi a lungo termine per minimizzarne l’impatto sulla mortalità e il peggioramento della qualità della loro vita, oltre che di quella dei familiari o dei caregiver.
Chi soffre di una patologia cronica sa che non può guarire, che a momenti di relativo benessere seguiranno riacutizzazioni nella imprevedibilità dei sintomi, con difficoltà a programmare la vita di tutti i giorni e a svolgere un lavoro. Il costo di una patologia cronica non si misura solo dal punto di vista di spesa pubblica. A livello sociale, ogni persona che soffre di una patologia cronica è costretta a fare sempre una selezione dei luoghi e dei tempi per le attività, a dosare la fatica e le ore di sonno, a valutare le interazioni dei farmaci con cibi e bevande, rischiando il ritiro sociale per non voler essere di peso o d’intralcio agli altri, e sentendo di non poter coltivare sogni e speranze delle persone della loro stessa età.
Soffrire di una patologia cronica cambia anche il sé della persona, che rischia di identificarsi con la patologia di cui si soffre. La propria autostima, il senso di autoefficacia sono lesi dalla patologia che non fa sentire sicuri della possibilità di farcela, di poter contare su se stessi, così come si deforma l’immagine corporea. La vergogna, il senso di colpa che accompagnano spesso si intrecciano con lo stigma sociale.
L’obesità, ad esempio, è una delle patologie che si accompagna a tanti stereotipi; la persona obesa spesso viene considerata pigra, senza forza di volontà, incapace di affrontare un impegno con costanza e per questo inattendibile; ed è considerata spesso la sola responsabile del proprio stato di salute che invece richiede un intervento multifattoriale e complesso per aderire meglio ai percorsi preposti al miglioramento dello suo stato di salute. Lo stesso vale per l’epilessia e l’endometriosi, patologie invisibili, ma con importanti ripercussioni sul piano psicologico, fisico e relazionale.
Se l’inserimento nella lista delle patologie croniche è il primo riconoscimento il successivo passo sarà informare per prevenire, individuare precocemente le patologie e avviare percorsi virtuosi di assistenza e di cura.