(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Devozioni mariane: secondo appuntamento estivo a Feletto per la festa della Madonna delle Grazie che è stata solennemente celebrata sabato 3 agosto, dopo la consueta Novena, presso l’antica Chiesa di San Pietro, attigua al Cimitero, dal Prevosto Don Stefano Teisa.
Quello di “Madonna delle Grazie” è uno dei titoli con cui la Chiesa Cattolica venera Maria; non esiste una data specifica per la festa che viene celebrata in base alle consuetudini locali: da tempo immemorabile, nel nostro paese si celebra la prima domenica di agosto.
Ma quali sono le “grazie” che noi fedeli chiediamo a Maria dispensatrice di Grazia?
Commentando il Vangelo (GV 6,24-35) il parroco Don Stefano si è soffermato sul rimprovero che Gesù rivolge alla folla che, dopo essersi saziata per aver mangiato in abbondanza i pani e i pesci condivisi grazie alla generosità di un ragazzo (GV 6,1-15), si allontana.
La nostra ricerca di Cristo quindi non deve cadere nel rischio di seguirlo solo per avere benefici materiali, risolvere i nostri guai…si deve fare un salto di qualità aprendoci ad una relazione vera con Lui, uscendo dalla superficialità che chiede con insistenza di vedere i miracoli per poi dimenticarcene quando siamo sazi.
E allora una grazia da chiedere alla Madonna è che ci aiuti ad avere una vera fede che non si riduca, come ha sottolineato ancora Don Stefano, al solo fare; perché le opere caritatevoli, sociali o iniziative pastorali sicuramente servono, ma non si può pensare che possano surrogare una vera fede che ci faccia accogliere Cristo per intraprendere un cammino con Lui.
La celebrazione del sabato si è conclusa con la processione della sacra effige della Vergine portata lungo le strade del borgo attorno alla Chiesa; le candele accese nell’incipiente buio della sera hanno creato un’atmosfera di intimità, propizia a pensieri profondi ed autentici.
Durante la Messa della domenica, sempre officiata presso la Chiesa di San Pietro, memoria liturgica di San Giovanni Maria Vianney, curato d’Ars e patrono del clero, si è pregato per tutti i sacerdoti affinché aiutino i fedeli a dipanare le nebbie della mente e ad accostarsi all’Eucarestia, perché senza di Essa non c’è vita cristiana.
E di vita e di morte ne è sicuramente passata dentro la Chiesa di San Pietro, antica Prevostura di San Pietro abbattuta dalle truppe francesi ed alemanne, ricostruita nel sito attuale e, fino al Concilio Vaticano II, chiesa predisposta per celebrare le esequie dei felettesi defunti. Passando per la cappella laterale che si apre a destra della navata centrale, costruita per far posto alla Cappella della Salus Infirmorum molto cara ai felettesi, si entra nell’ampia sacrestia dove una bella e significativa collezione di ex-voto risalta sulle pareti. Sono testimonianze di fede e devozione che attraverso i secoli e superando il tempo e le classi sociali, costituiscono una parte significativa del patrimonio storico e spirituale della Chiesa. Nelle pareti chiare queste preghiere dipinte sono segni autentici di fede umile e sincera e raccontano, ciascuno, una storia, una quotidianità legate a un momento di difficoltà o di pericolo in cui la Fede è venuta in soccorso ed ha sorretto chi poi ha restituito, con un dipinto o un disegno, un segno della propria gratitudine e riconoscenza. Le storie rappresentate in alcuni degli ex-voto, certi molto antichi perché datati attorno alla prima metà del ’700, tramandate nei secoli, fanno parte del patrimonio orale che gli attuali Priori, e quelli venuti prima di loro, hanno appreso e custodito per perpetuarlo quale importante eredità e testimonianza di Fede per la Madonna.
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Le celebrazioni si sono concluse lunedì 5 agosto con la Messa serale in suffragio particolare per i Priori e Benefattori defunti e, per antica tradizione, per i pescatori defunti.