(elisabetta acide) – Insieme al Santuario, per pregare, celebrare, lodare.
Questo l’ intento che ha mosso la Comunità parrocchiale di Borgo Revel, ad accettare l’ invito di don Valerio D’ Amico cappellano del Santuario della Madonnina di Verolengo, per la partecipazione con i gruppi parrocchiali, alla novena 2024, in occasione della festa del Santuario.
Siamo abituati ad usare la parola “santuario”; nel nostro immaginario viene definito il luogo di culto e di pellegrinaggio legato per lo più , ad avvenimenti ritenuti prodigiosi, alla custodia di oggetti, o di avvenimenti particolari, alla tomba o memoria di personaggi, santi, martiri.
Il Codice di Diritto Canonico al can. 1230 definisce così il santuario: “… la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli per peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l’approvazione dell’Ordinario del luogo “.
Quindi, per il Codice di Diritto Canonico è santuario e nel nostro caso, santuario mariano, “una chiesa dove affluiscono numerosi fedeli (causa materiale); con l’intenzione di esprimere la loro pietà e devozione (causa finale); facendo un pellegrinaggio al luogo sacro, dove si offrono e si partecipano, come dice il can. 1234 “con maggiore abbondanza i mezzi della salvezza”.
Nel Santuario dunque, il centro è la celebrazione di due sacramenti: Eucaristia e Riconciliazione (Causa formale).
Molti sono i santuari Mariani in Italia e nel mondo e anche il territorio del Comune di Verolengo, ospita il santuario della Madonna del Veuchio (conosciuta come Madonnina di Verolengo).
I santuari Mariani sono quella presenza di Maria che accoglie, come ai piedi di quella croce, i suoi figli in un affettuoso abbraccio.
Ancora oggi siamo affidati a Lei e lei è affidata a noi, per “portarla” nella nostra casa, nel nostro cuore e per essere portati da Lei a Cristo.
Settembre è il “mese” della “festa della Madonnina”, quando, alla seconda domenica del mese (si ricorda la festa liturgica del nome di Maria del 12 settembre), viene commemorato l’ evento tanto caro ai verolenghesi nel quale Maria viene ricordata ed invocata.
Proprio in occasione della festa, come da consuetudine consolidata del predecessore, don Giuseppe Boero, anche l’ attuale cappellano ed anche parroco di Verolengo e Borgo Revel, ha condiviso la preghiera della novena e l’animazione della Santa Messa, con diverse parrocchie limitrofe al Santuario.
Alla parrocchia di Borgo Revel è stata affidata la preparazione della preghiera del giorno 5 settembre e l’ animazione della santa Messa presieduta da Padre Alessandro Codeluppi C.O., giovane sacerdote ordinato il 20 aprile scorso, nella diocesi di Ivrea.
La preghiera animata dal gruppo dei lettori della parrocchia, si è svolta a partire dalle ore 20.
I lettori hanno invocato Maria con la recita di una “coroncina” che prevedeva la contemplazione di tutti i miseri del Santo Rosario in successione, per ricordare Maria e la sua presenza nella vita di Cristo e riflettere sugli avvenimenti importanti dei racconti del Vangelo.
Una preghiera devozionale sincera, di meditazione delle verità rivelate, nella quale si chiedeva l’ intercessione di Maria, invocata regina del santuario, a favore di tutti i fedeli, di tutti coloro che fiduciosi si affidano a lei e la portano nel proprio cuore, nella propria vita.
Pregare Maria è invocarla e imitarla, perché come lei, sappiamo accrescere la nostra fede, ed affidarci fiduciosamente a Dio, secondo i disegni che ha per noi.
Sull’ esempio di Maria allora, in questo santuario della Madonnina, la comunità di Borgo Revel rinnova la sua devozione e la sua fiducia per continuare il cammino di fede personale e comunitaria: “Maria mostra che compito dei credenti, della chiesa, è di dare lode al Signore che opera meraviglie nella storia. Maria appare dunque come “modello e immagine della Chiesa” (Lumen Gentium 63.68).
La santa Messa, animata dal gruppo dei cantori della parrocchia di Borgo Revel “Andar a Messa cantando” e dal gruppo dei lettori che hanno curato la proclamazione delle letture e la preghiera dei fedeli, è stata occasione di preghiera comune.
Padre Alessandro, dopo i saluti del parroco e canonico del santuario don Valerio, ha espresso la sua gioia nel celebrare con i presenti e per i presenti la santa Messa nella “casa della mamma, Maria”.
Il santuario della Madonnina ha offerto l’ esperienza della preghiera dei fedeli pellegrini, dei fedeli che si “riuniscono a pregare”, che creano concordia ed unità di intenti intorno alla Mensa.
La bellezza della preghiera nel Santuario è proprio la sua “appartenenza” al popolo di Dio, non è parrocchia (eretta come chiesa per la cura delle anime affidate ad un “ pastore” dall’ Ordinario Diocesano), quindi accoglie con spirito universale chi vi si reca.
Il Santuario è luogo dei pellegrini, è luogo di chi cerca, cammina, prega, invoca, condivide, si ferma, celebra, chiede perdono , si nutre del Pane della vita …
La partecipazione alla preghiera ed alla celebrazione della santa Messa presso il santuario allora, diventa preziosa occasione di riflessione affinché la fede, che esprime chi vi si reca, divenga un atto sempre più maturo ed autentico.
E la partecipazione come comunità parrocchiale, è significativa, perché esprime la partecipazione dei fedeli, insieme, in cammino, verso Dio e verso i fratelli.
Durante la celebrazione, nell’ omelia, padre Alessandro, sottolinea, commentando le letture della Liturgia del giorno (1 Cor 3, 18-23; Sal 23; Lc 5, 1-11.) a partire dalla lettera di S Paolo ai Corinzi, l’ importanza della comunione, della concordia, del superamento delle divisioni e si addentra , seguendo in modo puntuale, la logica delle letture con il brano del Vangelo.
Leggendo i brani, appare la “ figura di Pietro”, della sua esperienza di fede, del suo seguire Cristo con umiltà.
Pietro il pescatore, ascolta, segue e fa risuonare le parole di Cristo in lui, perché non si è di uno o dell’ altro: si è di Cristo.
Conclude padre Alessandro, che come Pietro amato, perdonato, scelto, anche noi, nella Chiesa, legati al successore di Pietro, sentiamoci sempre amati, perdonati, scelti.
Il gruppo dei cantori, nella scelta dei brani , adatti alle letture del giorno e del luogo mariano, ha voluto esprimere con contenuti testuali e musicali di valore, la storia della madre di Dio in stretto rapporto al mistero custodito: il dono del Figlio, animando con questa particolare meditazione, la partecipazione alla santa Messa.
La comunità ringrazia il cappellano per l’invito ricevuto, occasione per riunirsi a celebrare e pregare, e guardare al futuro con rinnovata fiducia.
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