La scuola ricomincia con il carretto delle polemiche che la segue sempre. Critiche vecchie e nuove che non risparmiano nessuno; le strutture, la dirigenza, i docenti, gli studenti e anche i genitori.
Concentriamoci ora su questi ultimi.
Qualche giorno fa il quotidiano “La Repubblica” titolava “Fuori i genitori dalla scuola” riferendosi a quei genitori cosiddetti “sindacalisti dei figli” o “genitori spazzaneve”, che perorano cause a favore dei propri pargoli senza comprendere che un percorso di apprendimento, e ancor più di maturazione, necessita che ci si confronti con successi ma anche con errori, che gli studenti di ogni ordine e grado debbano trovare le loro soluzioni, assumersi le proprie responsabilità, imparare a gestire le risorse tanto quanto le frustrazioni.
Non dobbiamo dimenticarci che tutti partecipiamo come “comunità educante” alla crescita dei giovani. Ad una comunità educante servono due elementi fondamentali, il dialogo ed il tempo. Una comunità educante è quella che riconosce i ruoli e la pari dignità di ognuno ma che si pone in un dialogo solidale per il raggiungimento dell’interesse comune, ovvero una crescita armoniosa dei ragazzi, che attraverso la sperimentazione e la ricerca, dà vita ad un’esperienza sociale mai statica e capace di sostenere le situazioni di svantaggio.
La prospettiva della scuola è necessariamente una prospettiva lunga, che accompagna lo sviluppo del bambino nelle sue fasi più critiche. Il genitore cresce nelle proprie capacità di essere tale solo attraverso la crescita del figlio, e per questo va sostenuto nello svolgimento del proprio ruolo proprio dalla stessa comunità educante perché manca quella struttura ampia, familiare, che accompagna i genitori comprendendone i disagi, accogliendone le ansie e restituendo loro competenza e sicurezza.
Vanno sottolineate alleanze e non divisioni, vanno proposti confronti e non rappresaglie, va costruito un ambiente sicuro dove tutti si possano sentirsi accolti nei dubbi, nelle perplessità sicuri di trovare non solo un ascolto profondo ma anche solidarietà nella scelta di una soluzione.