(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Oggi, 8 ottobre 2024 alle ore 10,30 è stata celebrata presso la Casa della Divina Provvidenza – Cottolengo di Feletto la S. Messa presieduta da Monsignor Edoardo Aldo Cerrato Vescovo di Ivrea, concelebrata dall’Abate di San Benigno Don Mario Viano, da Don Roberto Provera prete cottolenghino, presente il diacono Giacomo Mareina.

La bella occasione è stata offerta dalla parziale conclusione dei lavori di restauro della Chiesa di San Bernardo di Chiaravalle patrono del rione dove sorge la struttura: gli interventi hanno riguardato la tinteggiatura delle pareti e del soffitto con nuove decorazioni, la riverniciatura delle panche e il rinnovo dell’impianto elettrico.

Si attende ancora il restauro completo di un antico quadro raffigurante la Madonna con il Bambino in braccio, la sua corona lignea e due angeli che saranno posti nel presbiterio.

Questi lavori sono stati possibili grazie all’aiuto gratuito di volontari pervenuti dalla Lombardia, da Biella e da Feletto; nonché dalle offerte che la Provvidenza ha voluto far pervenire da Bergamo con la donazione del Gruppo motociclistico in occasione del Memoriale “Pino”, e da tanti amici della Piccola Casa.

Fratel Pier Giuseppe, residente da molti anni in questa casa, ha sottolineato che nel triennio ’23-’25 si susseguono tre date significative per la Chiesa ricorrendo il 90° dalla posa della prima pietra (1933-2023), il 90° dalla conclusione dei lavori (1934-2024) e, a Dio piacendo, il 90° dalla consacrazione nel prossimo anno (1935-2025). ha quindi ricordato che c’è ancora largo spazio per offerte, donazioni, lavoro gratuito, impegno e molto altro per chi non ha potuto prima e vuole partecipare a questo bel progetto.

Durante la celebrazione il Vescovo ha accolto e salutato i fedeli intervenuti ringraziandoli per aver sfidato la pioggia in una giornata così uggiosa, dimostrando, con la presenza, che c’è qualcosa di più importante delle comodità e degli agi, che ci fa “mettere in cammino”.

Ha quindi richiamato l’attenzione sul motivo di questa celebrazione, ovvero, come lo ha definito lui, il Compleanno della Chiesa di San Bernardo ricordando le date indicate poche righe sopra. 

E come ogni compleanno bisognerebbe ringraziare i propri genitori che ci hanno messo al mondo, così ha voluto ringraziare chi è stato illuminato dall’idea di costruire questa chiesa e chi ha lavorato per essa.

Ha quindi sottolineato che il modo migliore per rendere grazie è la preghiera comunitaria per eccellenza cioè la Messa.

Nel corso dell’omelia è ancora tornato sul concetto di Chiesa, partendo proprio dalle pareti le quali tutte, da quelle delle Basiliche, a quelle delle cappelle o chiesette di comunità, hanno al centro la presenza viva di Gesù, non solo in spirito, ma come carne e sangue, divinità nel Tabernacolo.

Si è chiesto ancora cosa poteva dirci una Chiesa?

E la risposta è stata la presenza di amici, cioè di tutti i cristiani battezzati che hanno fatto dono della loro vita al Signore, ovvero i Santi ed ha ricordato, guardando le statue alle pareti, San Bernardo, san Giuseppe, il Cottolengo, la Madonna….

Ha esaminato poi altri aspetti, in particolare i suoni della Chiesa rilevando che il suono più importante è la parola di Dio che risuona in tante forme e tanti modi, e se non la riusciamo a sentire è perché non pensiamo più cristianamente e quindi l’ascolto diventa difficile.

in questa disamina sulla Chiesa si è soffermato sulla preghiera sottolineando come la Messa sia il culmine di ogni preghiera in cui entriamo con Cristo nel “Mistero”.

Ci ammonisce il Vescovo: ”Le Chiese sono Domus Dei ma anche case del Suo popolo e quindi è di somma importanza essere presenti in Chiesa in comunione e comunità con gli altri; da soli, in un angolino della nostra casa dove magari non c’è neppure un crocifisso, sempre per conto nostro, non siamo comunità che cammina nella sua vocazione: preti, laici, celibi, religiosi, sposati… Domandiamoci sempre:” Dove abbiamo agganciato il nostro cuore?”. Per chi viviamo?”.

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