Da venerdì 27 luglio a sabato 29 settembre sono trascorsi due mesi; di attesa e di preparativi per l’Ordinazione Episcopale di don Roberto Farinella, che in questo giornale ha lavorato e lo ha diretto per diversi anni.
Due mesi sono tanti; cose ne abbiamo dette e scritte per informare e per far capire ai nostri lettori cosa voleva dire diventare vescovo, e per noi cosa vuol dire avere un vescovo della diocesi di Ivrea che – tra l’altro – è stato inviato ad esercitare il suo ministero in quella confinante di Biella. A lui dedichiamo alcune pagine interne del giornale, non solo come cronaca della sua ordinazione episcopale, ma per sottolineare cosa tutti quei gesti compiuti significano, e il loro valore.
C’è ancora l’ingresso canonico che Mons. Farinella farà tra una decina di giorni a Biella, dove c’è chi lo attende con speranza e tanto affetto. A questi ripetiamo quanto scritto nell’editoriale dell’edizione straordinaria del nostro giornale il 27 luglio: “noi abbiamo sperimentato il suo sguardo e quando lo guardiamo negli occhi, sappiamo che quel che dice è proprio ciò che pensa, e quel che pensa alberga veramente nel suo cuore. Si chiama sincerità. Quella che ha seminato ad Ivrea raccogliendo – anche per questo – la riconoscenza del Santo Padre che lo ha scelto per Biella, dove seminerà altra sincerità, perché questo è il suo stile. Con tutti. Ma proprio con tutti”.
Le parole dell’omelia del Vescovo Edoardo, ripresa in parte nelle pagine interne, completano l’immagine del nuovo vescovo, aiutano a capirlo per sostenerlo e accompagnarlo nella sua nuova terra di missione.