Per commemorare i dieci anni dalla scomparsa prematura del suo ideatore, fondatore e primo presidente, Silvano Fumero, lo scorso giovedì il Bioindustry Park, in collaborazione con l’associazione Kite, ha organizzato una giornata di lavori dal titolo “Out of the box. Pensare fuori dagli schemi tra scienza ed arte”.
La mattinata è stata dedicata ad una conferenza scientifica con relatore Thomas Wilckens, amministratore delegato di InnoVentis Ltd, sul tema “Discovery consists of seeing what everybody has seen, and thinking what nobody has thought. #Precision Medicine is doable today!”. Sono state illustrate le nuove frontiere della medicina di precisione, basata su differenze individuali e che tiene conto della variabilità genetica, dell’ambiente e dello stile di vita delle persone: una visione della medicina fuori dagli schemi, appunto, e assolutamente all’avanguardia.
Nel pomeriggio si è svolta la cerimonia di intitolazione a Fumero del piazzale antistante il Bioindustry Park, alla presenza del
sindaco di Colleretto Paola Gamba, che ha ricordato come da un “vasto campo di mais e due cascine”, nel corso di anni, sia sorto un insediamento che rappresenta un’eccellenza sia sul territorio che in campo internazionale, grazie anche alla lungimiranza di dirigenti come Fumero. Comprensibilmente commossa Alice, figlia di Silvano, cui è toccato l’onore di scoprire la targa che definisce il padre “Ricercatore-imprenditore-artista”. Parole che nel corso della cerimonia si sono ripetute spesso, nel commosso ricordo di Roberto Ricci e, soprattutto, di Alfredo Boni, che di Fumero è stato compagno di iniziative ardite in campo imprenditoriale, fino a fondare insieme la start up Creabilis. A seguire Piero Bianucci de La Stampa ha intrattenuto i presenti con una pirotecnica conferenza dal titolo “Il pensiero laterale. Come essere innovativi in un mondo di mode”, in cui con l’ausilio di slide e di un eloquio istrionico ha fornito stimoli su quel che è la creatività è come può essere definita e sviluppata. Infine, un reading letterario a cura di Kite (l’adattamento dalla figlia Alice di un testo scritto da Fumero) dal titolo “Viaggio tra lontane apparenze” ha fatto scoprire lo scrittore, in una narrazione che ha visto intrecciarsi l’amore per Saluzzo e per Ivrea, la curiosità per la storia della scienza e la passione per l’arte.
Silvano Fumero è stato davvero una personalità poliedrica e fuori dagli schemi. Rita Bussi, vice direttore generale della sede Merck Serono a Colleretto (uno dei grandi gruppi internazionali che, assieme a piccole imprese, hanno sede al Bioindustry Park) lo ricorda così: “Ho avuto la grandissima fortuna di aver lavorato con Silvano Fumero per tanti anni e di aver potuto conoscere la sua bellissima personalità. Era un visionario, capace di cogliere prospettive future prima degli altri, era capace di esercitare veramente il ‘pensiero laterale’ e di trovare soluzioni alternative. Era, inoltre, una persona empatica, capace di far sentire a proprio agio tutti, e il suo sorriso e la sua positività erano veramente contagiosi. A livello personale, mi ha insegnato tantissime cose, ma forse la più importante è la consapevolezza che, con passione e perseveranza, si possono ottenere grandi risultati”.
paola ghigo