Anche quest’anno si è rinnovata la tradizione diocesana che vuole la prima S.Messa del Giorno di Natale, presieduta dal Vescovo (ora Amministratore Apostolico) a Chivasso, presso Santa Maria Assunta (Duomo).
Mons. Edoardo Aldo Cerrato è stato accolto con parole di deferente affetto dal Parroco e Vicario Foraneo per la Zona Pastorale, Don Davide Smiderle, che ha ringraziato il Presule, ormai prossimo a lasciare la Cattedra di Sant’Eulogio al suo successore, il 15 febbraio, Mons. Daniele Salera.
La luce della Natività – ha ricordato all’inizio della Liturgia Don Davide – illumini la “notte”, la “notte del dolore, la notte della sofferenza, della fragilità. Un caro ricordo in particolare agli anziani, agli ammalati (…). La notte pare particolarmente cupa, ma oggi è il giorno della Luce, che noi siamo qui per accogliere”.
Molta parte dell’omelia dettata dal Vescovo è stata dedicata alla pace, alla “vera pace”.
Eccone una breve sintesi:
“La Pace che Egli porta – la vera Pace che è tale anche in mezzo alle guerre che insanguinano il mondo, alle tensioni ed ai conflitti non armati ma ugualmente disastrosi, nella società, nelle famiglie, nei vari ambienti – è questa: Sono rimessi i tuoi peccati; puoi ripartire nuovo a costruire rapporti veri!
Da duemila anni, Amici, dura questa storia… Forse qualcuno pensa: non è che si vedano tanti risultati… Sarebbe facile rispondere: prova a pensare che cosa sarebbe se questa storia non fosse iniziata… Ma non è questa la risposta. La risposta è una domanda: questa storia, come l’accolgo, come la accogliamo? Mi lascio coinvolgere, mi lascio cambiare nel modo di pensare, di valutare le cose, di agire nella quotidianità dell’esistenza? Chi deve cambiare? Gli altri? E io?
Questo Bimbo, Amici, che è qui davanti a noi, come era nella grotta davanti ai pastori, non agisce a colpi di bacchetta magica; agisce nella misura in cui Gli apriamo la mente e il cuore: il pensiero, la ragione; i sentimenti, gli affetti… Come i pastori di Betlem, o siamo capaci di vedere «l’avvenimento che Dio ci ha fatto conoscere», oppure l’avvenimento c’è, ma noi ne restiamo fuori!
Vorrei guardare con voi i pastori di Betlemme.
Questi uomini rudi, che la società del tempo relegava al gradino più basso perché ignoravano le norme della Legge, questi uomini intenti a custodire di notte un gregge perché era il loro lavoro e dovevano farlo, mentre sarebbero stati volentieri a dormire nelle loro grotte… questi uomini non erano diversi da Augusto Imperatore che in quei giorni, e in quella notte, da Roma, dal palazzo imperiale del Palatino affacciato sul Circo Massimo, regnava sull’immenso Impero che comprendeva anche Betlemme…
Sulle sue monete – che ancora ci sono – aveva fatto scrivere, qualche anno prima: «Pax in terris» per celebrare la pace che egli aveva realizzato ponendo fine alle guerre civili e ad ogni altro conflitto armato nei territori dell’Impero; ma egli non era in pace – ce lo dicono gli storici del suo tempo – perché la pace che l’uomo vuole nel più profondo di sé non è solo assenza di guerra: è qualcos’altro, è Qualcun altro senza il quale il cuore umano resta inquieto e prova la solitudine anche in mezzo a mille persone care… «Pax in terris» aveva fatto scrivere sulle monete… e «Pax in terra» cantavano gli Angeli nella notte di Betlemme.
Quasi una risposta. La vera risposta! La Pace vera è la Pace di Dio! Il cambiamento vero è quello che Lui solo può imprimere!”.
Non è mancato un richiamo all’inizio dell’anno giubilare:
“Questa notte a Roma viene aperta la Porta Santa del Giubileo, domenica 29 l’Anno Santo inizia nella nostra Diocesi come in tutte le Diocesi del mondo. È Lui la Porta, questo Bimbo-Dio che oggi è nato!”.
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Hanno assistito all’altare i Diaconi Alessandro e Moreno.
Veramente superlativa (in gerco calcistico si direbbe “maiuscola”), se è permesso un sentimento personale, la prova data dalla Cantoria di Castelrosso, diretta dal Maestro Gioele Barbero.
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Infine, approfittando della “vicinanza” della Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Marta, dove fino al 6 gennaio si può ammirare la Mostra dei Presepi, abbiamo corredato il nostro video con una gallery, certo non completa, ma pensiamo idonea a dire della bellezza e dell’impegno profuso per realizzare questi piccoli capolavori.
Buon Natale a tutti.
Chivasso, Santa Messa del Giorno di Natale
Ivrea, Santa Messa del Giorno di Natale
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