di Terry Gilliam
paese: Gran Bretagna-Spagna, 2018
genere: avventura
interpreti: Adam Driver, Jonathan Pryce,
Olga Kurylenko, Stellan Skarsgård
durata: 2 ore e 12 minuti
giudizio: interessante
Se c’è un personaggio destinato a convivere con le proprie ossessioni e a diventare ossessione egli stesso questo è proprio Don Chisciotte. Ne sa qualcosa Miguel de Cervantes, il suo creatore, che aveva in mente di scrivere un breve racconto e la sua opera si trasformò nel voluminoso capolavoro che conosciamo…
Lo stesso accadde al regista Orson Welles, che ingrandì un soggetto televisivo di mezz’ora a dismisura, e la stessa sorte ha coinvolto Terry Gilliam. L’autore britannico (naturalizzato) ha raccontato di aver intrapreso il progetto del film 25 anni fa, ma contrattempi, disguidi tecnici, attori fuggiti dal set, produttori impazziti e perfino un’alluvione ne hanno impedito la realizzazione, fino ad oggi: la pellicola è nelle sale in questi giorni.
E la storia ci ricorda la realtà: Toby Grisoni è un giovane regista alle prese con alcuni spot pubblicitari sulla vodka, commissionati da un ricco produttore russo. Durante una cena uno zingaro gli vende un dvd, che scopre riportare incredibilmente un vecchio film girato da Toby quand’era studente, un bel cortometraggio in bianco e nero su Don Chisciotte della Mancha.
Nel protagonista nasce l’irresistibile desiderio di continuare le riprese e vaga nei paesini spagnoli alla ricerca degli interpreti passati; ritrova così il vecchio calzolaio che interpretava il ruolo di don Chisciotte, impossessato dal personaggio e ormai folle… Lo stesso Toby si lascia travolgere dal cavaliere senza tempo e, novello Sancho Panza, viene condotto verso nuove avventure alla ricerca della loro Dulcinea.
Dopo tanta attesa il risultato ottenuto rispecchia il progetto iniziale di Gilliam? Forse non completamente: lo spettatore si trova di fronte uno spettacolo affascinante, ma non sempre ben definito, soprattutto verso il finale… Il cinema visionario e giocoso del regista (“Brazil” e “L’esercito delle 12 scimmie”) ritorna comunque in alcune scene, come nella lotta eterna contro i mulini a vento di fronte ad un indomito Jonathan Pryce.
Graziella Cortese