Prosegue, con l’odierna catechesi affidata al web, la riflessione che ci propone Mons. Edoardo Aldo Cerrato sull’Epifania del Signore e su quella affascinante icona che è l’incontro dei Magi con il Bambino.
Partiti da Oriente, da quella che – con qualche concessione alla fantasia – potremmo chiamare la loro “comfort zone” di sapienti e influenti possessori di beni, materiali ed immateriali, di scienziati, obbediscono ad un impulso, ad una chiamata, assecondano una vocazione e così si alzano, si mettono in cammino e – giunti alla meta – “entrati nella casa, videro il Bambino con Maria, sua Madre e prostratisi lo adorarono”.
L’immagine suggerisce un’idea capace di accompagnarci lungo tutta la nostra esperienza di credenti: sin dal primo momento, l’incontro con il Verbo incarnato non è mai disgiunto da quello con Maria.
L’offerta di quei “tre doni” – sappiamo che il Vangelo non informa che i Magi fossero tre (come i doni che portavano), ma “alcuni” (Mt 2,1) – viene dopo l’atteggiamento che pare di consegna di sé di remissione di ogni sapere e ogni scienza al Signore della Storia, che in sè tutto ricapitola, a tutto dà senso e compimento.
Quel lungo cammino non conduce solo a scoprire qualcosa, ma all’incontro con una persona.
Incontro che attende anche ciascuno di noi: l’adorazione è rapporto, è accogliere Dio che ci dona se stesso ed è offrirgli ciò che noi siamo.
Ma ora ascoltiamo la parola del Vescovo.