Sant’Antonio Abate, il più celebre tra i Padri del deserto, fondatore del monachesimo, protagonista della storia della Chiesa, è stato ricordato domenica 19 gennaio nel corso della S. Messa nella parrocchiale di Santa Maria Assunta a Feletto.

Accogliendo i fedeli e le autorità convenute: il Sindaco Maria Cristina Ferrero, il Segretario zonale della Coldiretti Massimo Ceresole, il presidente Sez. Coltivatori Diretti di Feletto Mauro Bollero e il presidente dell’ Associazione Agricola di Feletto Fabrizio Marengo, il prevosto don Stefano Teisa ha ricordato che “Dio, prima di noi, ha creato la terra affinché noi potessimo goderne i frutti, ma non come padroni irresponsabili, bensì come amministratori rispettosi ed attenti”.

Il Parroco ha poi esortato tutti, ed in particolare gli agricoltori, a custodire e coltivare la terra come dono fatto da Dio e a garantirne il riposo affinché, come già ammoniva Papa Benedetto XVI (Incontro con il Clero Diocesi di Bolzano-Bressanone 6/8/2008) “Il consumo brutale della creazione inizia dove non c’è Dio, dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l’insieme è semplicemente proprietà nostra”.

Questo 2025, anno del Giubileo, sia anche un tempo dedicato a vivere la terra con cura e premura, rispettandone i tempi e gli spazi.

Al momento dell’offertorio sono stati portati all’altare in dono i frutti della terra, simboli del lavoro, del sacrificio ma anche di fedeltà, preghiera ed impegno.

Al termine dellaCelebrazione, sull’ampia piazza Martiri felettesi antistante alla Chiesa, i trattori, tirati al lucido per la bella occasione, sono stati benedetti a significare che  i trattori sono strumenti di lavoro e benedirli è mettere nelle mani di Dio il nostro lavoro.

La festa si è conclusa all’agriturismo La Desiderata di Agliè con il pranzo sociale.

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