Nella Solennità del Battesimo del Signore, domenica 12 gennaio, la visita di Mons. Edoardo Cerrato alla piccola comunità di Carema, presso la Parrocchia di San Martino, guidata da qualche tempo da Don Davide Kamal Chelladurai.
Ad accogliere il Vescovo, desiderosi, con grandi affetto e sincerità, di salutarlo, al termine del proprio ministero episcopale in Diocesi di Ivrea, soprattutto i bambini che frequentano il catechismo che – come vedremo nel filmato realizzato, insieme alla gallery, da Giancarlo Guidetti – hanno anche pensato a preparargli un dono.
La parola del Vescovo a commento delle Letture si è particolarmente soffermata sul Sacramento del Battesimo, che ci rende tutti fratelli e sorelle, nella comune condizione di figli di Dio; così il Catechismo della Chiesa Cattolica (1279):
“ Il frutto del Battesimo o grazia battesimale è una realtà ricca che comporta: la remissione del peccato originale e di tutti i peccati personali; la nascita alla vita nuova mediante la quale l’uomo diventa figlio adottivo del Padre, membro di Cristo, tempio dello Spirito Santo. Per ciò stesso il battezzato è incorporato alla Chiesa, corpo di Cristo, e reso partecipe del sacerdozio di Cristo”.
Se, dunque, siamo fratelli e sorelle, è necessario e naturale che ci amiamo a vicenda: non sempre è facile, perché la nostra natura umana è debole.
Ma possiamo provare a sostenerci reciprocamente, a discutere senza animosità né litigi, a confrontarci serenamente.
Soprattutto ad evitare maldicenze e calunnie.
E, a questo proposito, Mons. Edoardo, indica la pala d’altare che ritrae, insieme a San Francesco di Sales, San Filippo Neri.
E richiama – l’attenzione dei bambini è altissima – il celebre apologo attribuito a proprio al “Santo della gioia”.
Dunque, si narra che una donna andò a confessarsi da San Filippo, rassegnando, tra gli altri, il peccato di qualche calunnia e maldicenza che aveva diffuso ai danni di suoi conoscenti.
Il Santo, le diede l’assoluzione ed anche una “penitenza” invero singolare:
”Vai a casa, prendi una gallina e portamela. Ma, strada facendo, spiumala spargendo le piume lungo la via”.
La donna eseguì e, tornando al cospetto del Santo, gli presentò la gallina spennata.
“Ora – le disse San Filippo – rientrando a casa raccogli tutte le piume che ha staccato alla bestiola”.
La donna eccepì che non le sarebbe stato possibile: sparse dal vento o spazzate vie, le piume sarebbero state introvabili.
L’insegnamento di San Filippo fu semplice quanto efficace: così sono le tue calunnie, è difficile rimediarvi proprio perché non puoi sapere dove siano andate a finire, se anche volessi andare a correggerle una ad una.
Per quanto molto noto, questo insegnamento, purtroppo non lo ricordiamo mai abbastanza nemmeno, forse soprattutto, noi adulti: speriamo che se ne ricordino in futuro questi piccoli che hanno ascoltato la parola del Presule con un’attenzione davvero degna di essere menzionata.
Infine, il parroco Don Davide Kamal – lo possiamo seguire nel nostro filmato – si è unito al ringraziamento dei bambini, presentando al Vescovo, prima della benedizione, il dono della comunità.
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