In architettura il brutalismo è una corrente nata negli anni ‘50 e si distingue per la costruzione di edifici essenziali, con forme geometriche nette e ben delineate. È legata anche al movimento della cosiddetta Bauhaus tedesca, scuola di design operante negli anni ’20 e ’30. Ma il racconto del regista Corbet nasce da qualcosa di più profondo: la brutalità è insita nell’animo degli esseri umani?
New York, 1947. L’inizio è un piano-sequenza, movimentato, quasi frenetico: siamo in arrivo nel porto, è l’America, si vede la Statua della Libertà rovesciata. Tra le persone emigrate in cerca di fortuna c’è l’architetto ebreo László Tóth: giunge dall’Ungheria e ha conosciuto i campi di prigionia nazisti, la moglie Erzsébet è rimasta a casa con la nipote Zsofia… tutto al momento sembra di colore grigio.
All’inizio László chiede aiuto al cugino Attila e la grande occasione pare arrivare grazie a Harry Lee Van Buren, giovane figlio del magnate americano Harrison: Harry chiede di restaurare la biblioteca del padre per fargli una sorpresa. Tóth esegue un grande lavoro grazie a delle librerie a scomparsa, ma il suo mestiere non viene subito apprezzato. In seguito le cose cambieranno: ritroviamo il protagonista solo, povero e dedito all’eroina, finchè ricompare Harrison Van Buren, che lo paga per il lavoro svolto, lo invita a cena e gli commissiona un ambizioso progetto: un centro ricreativo monumentale dedicato alla memoria della madre, signora Margaret.
Quando anche Erzsébet potrà tornare a casa, sembra riapparire una luce dimenticata, ma nuove ombre si allungano sull’esistenza di László. “Le mie opere sono un nucleo fondamentale che riuscirà a sopravvivere a tutte le intemperie”, così pensa l’architetto Tóth, che è un personaggio di pura fantasia. Ma così realistico che ci sembra una storia vera.
The brutalist di Brady Corbet
paese: Usa, Gran Bretagna 2024
genere: drammatico
interpreti: Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwin, Raffey Cassidy, Isaach de Bankolé
durata: 3 ore e 35 minuti
giudizio Cei: complesso, problematico, dibattiti